Magazine Opinioni
Sono i comunicati che dovrebbero informare, mentre i giornalisti dovrebbero comunicare. Velinari dal comunicato facile, invece, si aggirano per le redazioni in cerca del codice migliore per non dire proprio niente, in modo meno dispendioso e vario del sistema numerico binario. Scrivono in trasparenza, ma non in termini di obiettività, ma in modo che non ci sia nulla da dire che non sia già stato detto dalla notizia. Compri un giornale, e paghi carta e macchie d’inchiostro. Una notizia bella e buona, un messaggio che si autodistruggerà in trenta secondi, solo che non te n’accorgi e credi di vederci dietro una firma. E a quanto pare c’è pure una scuola che sforna i comunicativi, giornalisti che non comunicano, ma comunicano di comunicare. E allora, prego, un po’ di parole, o in alternativa un po’ di silenzio, please. Che in soldoni significa: scrivete anche un po’ di voi, oppure non fate troppo rumore con tutto quel vuoto che si accartoccia.