Dolce amare Insonnia, che riempi le mie notti, che mi accompagni ora dopo ora, bagnandomi di luna. Quante notti passate a sfuggirti, sfogliando libri, girandomi nel letto. Ho cambiato Paesi, stanze e continenti, ma tu con me sempre presente, compari e mi abbracci. Ormai non cerco piu' di scappare, non mi innervosisco sbuffando nervosa, guardando l'orologio e contando le ore che mi separano dal suono della sveglia, ora ti accetto, come una fedele compagna, grazie a te ho letto il doppio dei libri che mai avrei potuto leggere, ho pensato, sognato e progettato il presente e il fututo, ho fatto introspezioni e analisi di coscienza, ho sollevato dubbi e fissato certezze ho guardato persone al mio lato dormire, ascoltando il loro respiro e tutti gli strani rumori della notte. Ho imparato a convivere il giorno seguente con una pesante ombra sugli occhi, che rende tutto ovattato, e ho abbandonato anche la stupida abitudine di cercare di togliere questa nube di stanchezza con dosi di caffeina che sarebbero sufficienti a svegliare un cavallo in coma. Ormai non rispondo piu' a chi, come Juan, mi accusa di non riuscire a dormire semplicemente perche' non mi "impegno nell'addormentarmi", come possono capirmi coloro che basta che appaggiano la testa su un cuscino per addormentarsi, coloro che quando non devono svegliarsi per andare a lavorare, sono capaci di dormire 9, 10, 12 ore di fila, mentre io dopo sei, sette orette scarse di sonno sono gia' sveglia come un grillo, e felice di aver fatto una buonissima dormita, mentre vedo Juan stravolto e perso nel mondo di Orfeo. Come piacerebbe a noi anoressici del sonno, dormire di un sonno profondo, persi in un piumone, tra cuscini e lenzuola, ore e ore, tra pecorelle saltellanti e ninna nanne ripetitive.
Mia dolce amara insonnia, come spiegare, a chi come me subisce il tuo fascino, che ormai non ti combatto piu' svincolandomi dalla tua morsa con valeriana e camomille, che ti vedo arrivare a notte inoltrata, appoggiata alla porta della camera da letto [che attualmente e' anche salotto e soggiorno] mi guardi, ti osservo: una figura snella e slanciata, hai un giubottino jeans, pantaloni neri attillati, degli stivaletti corti, una sciarpa violetta e un cappello che ti copre che il viso, se sei uomo o donna non lo so, fumi una sigaretta, e sorridi, canaglia, perche' lo sai, anche stasera staremo insieme.. Maledetta, non posso sfuggirti, vieni qui che almeno chiacchieriamo insieme...
[dedicato a tutti noi, ormai arresi, anoressici del sonno", in primis mia madre e mio zio Virgilio].