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Ohiblòg

Da Nubifragi82 @nubifragi

Quando non si sa cosa scrivere e si vuole comunque scrivere qualcosa ci sono diverse possibilità. Vediamo di sondarle.

La prima e più semplice è arrendersi, spegnere tutto e passare oltre. A sua volta, questa opzione può essere seguita da altre azioni: lo scrittore in crisi potrebbe comportarsi da scribacchino diligente e, conscio della sua totale mancanza di idee, potrebbe leggere un libro o guardare un film in cerca di ispirazione. Al contrario, un pigiatore di tasti indolente potrebbe dire “Vabò, domani ci penserò semmai, mo guardo la tv e poi vo al bar a bere.” C’è chi, poi, l’ispirazione la trova veramente sul fondo del bicchiere, ma non ci allarghiamo troppo.

La seconda possibilità è scrivere qualcosa di attualità, magari politica, che so, Monti e la sua salita in politica, Berlusconi e la discesa in campo, i dubbi del giovane Bersani o piuttosto temi caldi come donne e violenze e tanto altro ancora. Insomma, aggiungere legna, probabilmente di scarsa qualità, ad un fuoco che arde e illumina anche troppo.

La terza opzione è per chi, comunque, ha almeno un pò di voglia di sbattersi. Si tratta di prendere un articolo (web o carta non importa), estrapolarne le opinioni e sbatterle sul blog come farina del vostro sacco. Non indignatevi, è una cosa molto comune e vi assicurerà diversi applausi.

Una quarta può essere prendere una frase qualsiasi ma di sicuro effetto, un video o qualcos’altro e postarlo così com’è, senza magari prendervi la briga di leggerlo voi stessi. Come già detto per l’opzione tre, non indignatevi, ci sono passati tutti, pure il sottoscritto.

Infine il quinto ed ultimo caso è quello del post che state leggendo o fingendo di leggere: scrivere una cosa così, a caso, senza chiedersi il perchè e senza velleità letterarie, un modo inutile ma onesto di passare il tempo (mio) o farlo perdere (vostro), battere un colpo, suonare la campana, rallegrarsi per il proprio quotidiano successo nella battaglia contro la pigrizia, fingersi artigiani della parola e infine spegnere tutto dicendo: “Allegria di nubifragi c’è, lo scribacchino dietro c’è e continua a produrre senza farsi troppi quesiti”.

Detto ciò, potete sparare sul blogger. Prima di premere il grilletto, però, vi faccio gli auguri e vi prometto che fino all’anno che verrà non scriverò più. Volete ancora spararmi?

Bang.



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