Anne Plichota;
Cendrine Wolf;
Cendrine Wolf, 41 anni, è nata a Colmar, ha lavorato a lungo in campo socio-culturale, nei cosiddetti «quartieri a rischio». Dinamica, spontanea e determinata, ama i romanzi fantasy, la velocità di ogni forma e tipo e adora disegnare. Attualmente vive a Strasburgo.
Sito inglese/francese dedicato alla saga: http://www.oksa-pollock.com/
Sito italiano dedicato alla saga: http://www.oksapollock.it/
Pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/Oksa-Pollock-Italia/198852370139578
Oksa Pollock;
Oksa Pollock
1. Oksa Pollock e il Mondo Invisibile (isbn:9788820050467)
2. Oksa Pollock et La Forêt des égarés
3. Oksa Pollock et Le Cœur des deux mondes
4. inedito
5. inedito
La saga francese di Oksa Pollock, scritta a quattro mani da Anne Plichota e Cendrine Wolf, sembra voler essere la risposta al mega successo di Zia Rowling, mamma di Harry Potter. In Francia questa saga sembra stia avendo un enorme successo al punto che i diritti di traduzione sono stati comprati da ben 22 paesi europei, senza contare che sembra essere già in programma una serie di film tutti dedicati a Oksa Pollock e alle sue disavventure!
A quanto pare la Francia non ha nessuna intenzione di farsi sconfiggere da Harry Potter e, sguainate Sputa-Grane e Bacchette, hanno iniziato a loro battaglia per la classifica dei best sellers!
Titolo: Oksa Pollock e il Mondo Invisibile
Autore: Anne Plichota e Cendrine Wolf
Serie: Serie Oksa Pollock; vol. 1
Edito da: Sperling&Kupfer
Prezzo: 16,90 €
Genere: Young Fantasy, Urban Fantasy, Magia
Pagine: 520 p.
Voto:
Trama: Basta che Oksa perda per un attimo la pazienza e intorno a lei si verificano fenomeni inspiegabili. È ciò che accade dopo il suo primo giorno al St. Proximus College di Londra, la città in cui si è appena trasferita: Oksa è furiosa per le angherie del professor McGraw ed ecco che all’improvviso nella sua camera una bambola prende fuoco e uno scatolone esplode senza ragione!
Spaventata da questi strani poteri, la ragazzina decide di non parlarne con nessuno. Ma quando, quella stessa sera, sulla sua pancia compare una misteriosa macchia a forma di stella, Oksa corre a confidarsi con l’adorata nonna Dragomira. E tutto si aspetterebbe tranne che trovare a casa dell’eccentrica vecchietta una bizzarra creatura simile a un elfo dal naso e dalle orecchie enormi. Dopo aver fatto la conoscenza del simpatico Servitocco, Oksa mette alle strette la nonna e scopre così un incredibile segreto che riguarda le origini della sua famiglia: i Pollock provengono dall’invisibile mondo di Edefia, nascosto da qualche parte sul nostro pianeta. E lei, Oksa, è la legittima erede al trono, la Prescelta. Sarà compito della nonna insegnarle a controllare i suoi poteri, affinché si realizzi ciò che tutti loro avevano atteso tanto a lungo: il ritorno di Edefia agli antichi splendori.
Da quel momento, comincia per Oksa un’avventura straordinaria: con l’aiuto di Gus, il suo migliore amico, dovrà lottare per compiere il suo nuovo destino in un mondo fantastico e pieno di insidie: l’orrendo Abominero dalle fauci spaventose e i tremendi Globuli Neri, armi implacabili che infliggono feroci sofferenze alle loro vittime. Ma soprattutto dovrà difendersi, armata solo di coraggio e di magia, dal cattivissimo professor McGraw, che si rivelerà il nemico più agguerrito, disposto a tutto pur di distruggere il futuro di Edefia…
Per tredici anni, Oksa Pollock ha pensato
di essere una ragazzina come le altre.
Ma si sbagliava. Era molto di più.
Recensione:
Gus Bellanger
“Un nuovo Harry Potter al femminile”. E’ così che viene presentato questo romanzo francese che da qualche tempo sta letteralmente andando a ruba in patria, tant’è che i diritti di traduzione sono stati venduti dopo neanche un anno a ben 21 paesi, un ottimo segno visto i tempi biblici che in genere dobbiamo aspettare per veder un romanzo straniero tradotto in Italia.
Di fatto, però, i vecchi fan di Harry Potter – come la sottoscrittia – subiranno un brutto impatto durante la lettura dei primi capitoli, tanto che molti potranno anche sentirsi poco inclini a terminarla, viste le premesse. Sebbene narrato con uno stile fiabesco che ricorda in un certo senso Alice in Wonderland – ben lontano dallo stile moderno e spigliato della Rowling -, le prime pagine del romanzo sembrano ricordare fin troppo la saga inglese del maghetto occhialuto più famoso di tutti i tempi.
Conosciamo Oksa Pollock (e qua già il nome sembra rievocare Harry Potter), moretta tutto pepe che, guarda un po’ il caso, intorno al suo tredicesimo compleanno sembra scoprire particolari poteri che, prima di essere riconsociuti come tali, finiranno per farla sentire diversa, preoccupata, terrorizzata e anormale. Un po’ come Potter prima dei suoi 11 anni, quando ancora non sapeva nulla del Mondo Magico, così come Oksa non sa nulla della sua vera natura (anche in questo caso su decisione della famiglia).
Oksa si dimostra fin da subito un tipetto tosto e curioso e in breve tempo riuscirà a destreggiare, anche se piuttosto maldestramente, questi suoi poteri… Almeno fino a quando qualcuno non la scoprirà.
Un altro punto di contatto – oserei dire inquietante – con la saga di Harry Potter, lo possiamo ritrovare con l’arrivo di Oksa, e del migliore amico Gus, alla nuova scuola francese a Londra, città nella quale la sua famiglia e quella del suo migliore amico si sono recentemente trasferite su decisione dei genitori. La scuola ci viene mostra come antica, un po’ inquietante, piena di corridoi e armature. C’è perfino la Stanza delle Armature! Senza contare la divisione degli alunni di ogni anno nelle tre case Mercurio, Idrogeno e Carbonio che ricorda molto lo Smitamento dei nuovi allievi in Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.
Tudual Knut
A questo punto, come se non bastasse, ogni Potteriano che si ripetti finirà in una grandissima risata quando, entrando in classe, Oksa e Gus si incontreranno/scontreranno con il professore di matemica, McGraw, che – con tanto di completo monocromatico e capigliatura nera – dopo averli freddati in maniera molto poco cordiale, fa loro una tirata incredibile sui loro doveri e sembra avere un odio particolarmente accanito per Oksa.
Che si alzino pure le mani di fronte a questo sosia poco originale di Severus Piton!
A questo punto la lettura potrebbe bruscamente terminare qua se è vero che il “buongiorno si vede dal mattino…”. Fortunatamente lasciare una lettura a metà, soprattutto una lettura divenuta in poco tempo così famosa, non è nel mio stile e sono andata avanti.
Le autrici, infatti, dopo l’iniziale smarrimento sembrano assestarsi sulla “loro” storia dimenticandosi (finalmente!) Harry Potter e il romanzo sembra decollare leggermente.
La storia diviene sempre più interessante senza parlare dei personaggi che, finalmente, acquistano lo spessore meritato dal primo all’ultimo. Oksa, Gus, la Graziosa Dragomira, Leomido, Tudual… Perdono la tendenza ad emulare altri personaggi e vengono tracciati come protagonisti autonomi e intriganti. Piano piano veniamo a conoscenza del passato di Dragomira e di “chi” è realmente Oksa con tutti i suoi potere straordinari e improvvisi.
Molto divertenti e carine sono tutte le piccole creature del mondo di Edefia che ci vengono descritte di tanto in tanto durante il romanzo che vede, come elemento centrale della trama, l’addestramento della giovane Graziosa, Oksa. E’ lei, infatti, la prescelta che permetterà agli esiliati di Edefia di ritrovare l’accesso nascosto e ignaro a tutti qunti per il loro mondo, che al momento si trova nelle mani di un traditore.
Dragomira Pollock
In qualità di romanzo di introduzione l’azione è piuttosto carente, visto soprattutto che le autrici hanno preferito “raccontare” del mondo di Edefia attraverso lunghi monologhi dei tre anziani (Dragomia, Leomido e Abakoum). Infatti se la trama si risolleva grazie all’orginalità degli elementi introdotti dalle autrici è proprio questo continuo “raccontare” che fa scivolare il lettore in un leggero torpore fin troppo vicino alla noia.
Come già accaduto, quando tutto l’interesse sembra scemare, ecco che le autrici ci sorprendono con alcune scene d’azione veramente ben descritte e interessanti che lasciano bene sperare sul seguito del libro e della saga stessa! Oksa e si vede costretta a combattere con il figlio del traditore che spodestò la sua bis nonna a Edefia e la lotta non sarà facile, anche se riuscirà a sfuggire grazie all’aiuto del grazioso e riflessivo Gus.
Nel duo ben consolidato (ma quanto, in realtà?) si affaccerà un altro personaggio molto interessante che sembra aprire una breccia nel cuore di Oksa: Tudual. L’aspetto amoroso non viene però messo in risalto praticamente per niente visto che assumerà un ruolo quasi centrale nel secondo e terzo romanzo. Per il momento le autrici lanciano l’esca per i lettori più attenti e nulla più.
Fra qualche lieve bisticcio e attacco di gelosia, scivoliamo, non troppo lentamente grazie a qualche colpo di scena e moltissime domande, verso il confronto finale fra Oksa e Orthon che non ci lascia delusi ma che, anzi!, finisce per incuriosirci notevolemente sul seguito.
Oksa è un personaggio molto carismatico e divertente che, però, oscilla quasi per tutto il tempo verso un precipizio chiamato “Mary Sou”, soprattutto a causa di tutti i “fighissimi” poteri che scopre e padroneggia nel giro di qualche pagina senza il minimo sforzo, onestamente risulta un po’ forzato. Per fortuna gli scontri con Orthon mostrano una Oksa decisamente più umana e in balia degli eventi e dei sentimenti di quanto ci era stato mostrato fino a quel momento.
In definitiva è un buon romanzo che piacerà sicuramente a tutti coloro che, di Harry Potter, non hanno letto nulla. Per tutti gli altri ci vorrà un bel po’ di forza di volontà ad andare avanti e a scavare oltre le apparenze perchè, di fatto, le basi per una buona saga ci sono tutte, non ultime le capacità narrative di entrambe le autrici.
Avendo già letto parte del secondo romanzo in lingua posso confermare che il romanzo migliora, e di molto, nel sequel “La Forêt des égarés”. Per quanto riguarda la grafica del romanzo, invece, devo dire di preferire assolutamente la versione francese che ha scelto una linea più “umana” e meno fumettata (nell’articolo, infatti, sono state inserite le immagini dei personaggi nella versione francese). Tre stelle stiracchiate ma meritate soprattutto per la seconda parte del romanzo.