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Kobayashi Daigo è un musicistadestinato a terminare la propria carriera già agli esordi. Con l'approvazionedella moglie, la coppia si trasferisce in provincia dove la madre di lui gli halasciato una casa ed un vecchio locale in eredità. Alla ricerca di un lavoro,legge un'inserzione che pare convincente: una probabile agenzia di viaggirichiede una persona, anche senza esperienza per una mansione ben pagata.L'equivoco si chiarisce al colloquio dove scopre che il viaggio di cui si parlaè la dipartita verso l'aldilà. Pur riluttante Daigo accetta l’offerta. Il suocapo, Sasaki, lo prende in simpatia mentre lui non rivela alla moglie in cosaconsista effettivamente il suo lavoro. Le chiamate si susseguono e Daigo daapprendista diviene sempre più esperto del mestiere grazie all’aiuto di Sasaki.Quando la moglie scopre la verità, abbandona il marito, convinta che la suanuova professione sia qualcosa di ripugnante. Lui continua però per la suastrada, nonostante i seri dubbi e la sensazione di essere un fallito. Quando lamoglie ritorna a casa, le rivela di essere incinta. In occasione dellacerimonia per la morte di un loro conoscente, la donna si rende conto che ilmestiere del marito è tutt'altro che umiliante e denigratorio. Un giorno giungela chiamata della morte del padre di Daigo, di cui questi non ha che vaghiricordi d'infanzia. Il padre aveva abbandonato la famiglia e il figlio perfuggire con un’amante, o da quel momento Daigo non ne aveva più voluto saperenulla. Spinto dalla moglie si recherà comunque a presiedere la cerimoniad’addio ricredendosi e avviandosi insieme alla donna verso un nuovo futuro disperanza, simboleggiata dal grembo materno e dall’imminente nascita di unfiglio. Oscar per il Miglior filmstraniero, Departures è un filmdenso, capace di commuovere e riflettere con lucidità su quell'evento unico e“irrappresentabile” che è la morte. Non quella spettacolare o violenta, nonquella eroica: la morte semplice, che tutti tocca e tutti coinvolge.Il film coniuga introspezione edistacco umoristico, tradizione e modernità, accenti melodrammatici e poetici,con toni da commedia romantica, attraverso un intreccio che mantiene incostante equilibrio il coinvolgimento emotivo dello spettatore e lo sguardofilosofico, morale e quindi religioso che sottende la trama. Infatti, la morteassume una molteplicità di sfumature intorno alle quali si articolano tantepotenziali ramificazioni narrative: è sempre presente, si respira e si tocca adogni istante, a partire dal rituale della cerimonia, nei dettagli biograficidel protagonista, nei dialoghi, negli atteggiamenti e negli accadimenti dellacomunità. Essa però è sempre fuoricampo: ne vengono mostrate le conseguenze, lesofferte reazioni e le dinamiche affettive che si dilatano in profondi silenzi,gesti di devozione e rispetto, screzi e tensioni che regolano le dinamicherelazionali. Il punto di vista sia figurativoche morale respinge la morte come evento soggettivo e la rende inveceuniversale, ponendo tutte le sue vittime sul medesimo piano. Il corpo in statodi decomposizione dell'anziana, quello della bella donna che si scopre essereun transessuale, quello del proprio padre ormai perduto dall'infanzia,rappresentano l'esito di un evento messo in ellissi e la cui causa noninteressa.È un percorso educativo quelloche compie il protagonista la cui evoluzione è data proprio attraverso ledinamiche del suo sguardo con le quali si identifica la macchina da presa. Èuna scelta morale quella di mostrare i cadaveri solamente nella loro bellezza evitalità che acquistano attraverso la detersione e il trucco. È tramite ireiterati e minuziosi dettagli del rito che il protagonista apprende le fasidella cerimonia e impara ad apprezzarne il senso profondo. Quando il datore dilavoro celebra la funzione, la sua voce ne commenta ed elogia la calma e laprecisione, la serenità e la commovente premura, mentre una serie di campi econtrocampi legano il giovane all'oggetto della sua visione. Questa dinamicacomunicativa si ripropone invertendosi quando è lo stesso maestro che osserval'allievo nel compimento del rito, proprio in quella scena in cui l'ironiacontrasta con la solennità dell'istante, davanti al cadavere del travestitoTomeo. Scena che rivela la sua centralità per il fatto stesso che, oltre arappresentare la prima vestizione di Daigo e a sottolinearne la maturazioneavvenuta, è già anticipata nell'esordio del film. Lo sguardo di Daigo è indirizzatoanche verso il passato che si identifica in particolare con la figura del padrerinnegato e osteggiato a più riprese dallo stesso protagonista, la cui vocenarrante ne commenta negativamente lafigura, il cui ricordo vede sfocata l'immaginedel suo volto, la cui accusa di viltà è a più riprese indirizzata. La stessaautopresentazione di Daigo, poi ripetuta, pone l'accento sul proprio passatodeludente del quale tira le somme.Il protagonista si fa vettore efiltro di una tale complessa visione lungo il suo percorso di apprendimento chepresuppone la graduale acquisizione di un rapporto diretto (anche visivo) conla morte, il quale procede parallelamente con la sua educazione sentimentale,volta a trovare l'integrità familiare che concilia, nell'immagine di chiusura,l'avvento di una nuova nascita e la liberazione dai ricordi ossessivi. Perno diuna tale formazione è il datore di lavoro Sasaki, suo mentore, cinico,sensibile e paterno, anch'egli palpabile vittima della sofferenza causata dallaperdita di chi si ama. La vita coniugale che fa da contraltare muove dacontrasti ironici per assumere toni melodrammatici nella scena dellaseparazione in cui la donna decide di tornare dai propri genitori a causa dellavoro dell’uomo. L'ostinazione di Daigorende il suo nuovo mestiere una missione dall'indubbia carica mistica. Delresto, a nulla servono i contrasti, oltre che con la moglie, con la stessacomunità ostile verso la sua professione, ma inaspettatamente capace dicoglierne l'essenza, nel momento della necessità, come quando la stessa coniugee il vecchio amico assisteranno in lacrime al consacrato rituale.L'insieme di questiconflitti nei quali Daigo si trova alcentro, con il proprio passato, con la propria compagna, con il proprio lavoro,si strutturano in un flashback che nella sua corale linearità presenta unamoltitudine di percorsi narrativi interni, i quali si relazionanovicendevolmente in quanto ulteriori ricordi vaghi, storie di passati sfuggenti,come quella della propria madre, della moglie di Sasaki, di ogni famiglia cheporta con sé l'immagine dell'estinto: sofferenti testimonianze di un'esistenzache non è più. L'unitaria orchestrazione di talipercorsi poggia sulla stessa alternanza di toni che non trascura l'importantefunzione narrativa e metaforica della musica curata dal compositore HisaishiJoe (già collaboratore di Kitano e Miyazaki). Un'altra linea narrativa difondamentale importanza, che connota ulteriormente lo stratificato personaggiodi Daigo, è la sua carriera di violoncellista, stroncata sin dalle primebattute. La musica funge da ulteriore canale comunicativo con il passato equindi con lo stesso padre che l'ha iniziato al violoncello, ma ancor piùdiviene elemento espressivo che interpreta sentimenti ed emozioni, che dàslancio all'intensificazione melodrammatica finemente dosata e modulata intermini di poesia. [Davide Morello]
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