Mi riferisco ai mondiali 1974 e 1978 quando gli arancioni si giocarono la finale con la nazionale del Paese organizzatore, quando ancora al Paese organizzatore erano concessi dei, nemmeno troppo impliciti, favori.
Nel 1974 fu la coriacea Germania di Franz Beckenbauer e Gerd Müller ad alzare la Coppa nonostante il calcio migliore l'avessero indubbiamente espresso gli olandesi, dominatori della scena europea con le squadre di club, ma probabilmente un po' inesperti. Nel 1978 fu l'Argentina di Osvaldo Ardiles e Mario Kempes a vincere, grazie anche a un arbitraggio, duole dirlo, inadeguato e di parte, dell'italiano Sergio Gonella in finale e alla scandalosa marmellata peruviana confezionata per poter raggiungere la finale ai danni del Brasile: un 6 a 0 vergognoso inflitto dai padroni di casa al Perù, la cui porta era difesa dall'oriundo argentino, e indiziato numero uno, Ramon Quiroga.
E così la nazionale olandese, guidata da Rinus Michels nel '74 (eletto allenatore del secolo dalla FIFA) e Ernst Happel nel '78, quella meravigliosa squadra che ha rivoluzionato il calcio moderno proponendo con successo il dispendioso calcio totale, che ha sconvolto ogni tattica con l'applicazione sistematica del pressing e del fuorigioco (assieme all'Ajax e al Feyenord tra le formazioni di club), quella fantastica banda arancione per cui tutti noi negli anni settanta facevamo il tifo, non ha mai conquistato il trofeo più prestigioso.
E i vari Neeskens, Cruijff, Rep e Rensenbrink non possono annoverare nel proprio palmares una vittoria che avrebbero francamente meritato.
Ma ciò che non riesco a togliermi dalla mente è l'azione che avrebbe potuto ristabilire un ordine sacro delle cose, quando al 90° minuto della finalissima con l'Argentina a Buenos Aires, sul risultato di 1 a 1, l'ala sinistra della formazione Orange, Robby Rensenbrink, dopo aver superato il portiere Fillol con un delizioso sinistro, mandò il pallone a incocciare irragionevolmente sul palo della porta argentina. Il palo più stronzo della storia.
Quel pallone avrebbe dovuto gonfiare la rete. E basta.