Olanda: dopo le nozze gay legalizzata anche al poligamia

Creato il 26 giugno 2013 da Uccronline

“Noi ve lo avevamo detto…”, è antipatico da dirsi tuttavia non possiamo non ricordare che il 3/09/12 abbiamo chiesto: Perché accettare le nozze gay e non incesto e poligamia?, spiegando che se il matrimonio viene concepito erroneamente riducendolo come l’unione di persone legate da un sentimento, e pertanto aperto anche alle coppie omosessuale, allora non si può più sostenere il divieto al riconoscimento statale e all’equiparazione al matrimonio naturale anche per altre relazioni romantiche basate sul consenso reciproco, come incesto e poligamia (ma anche un intenso rapporto di amicizia, o di amore tra sorelle o fratelli ecc.). Il matrimonio si distrugge poiché ne vengono minate le fondamenta.

Il 22/04/13 abbiamo infatti fatto notare che le stesse richieste degli omosessuali circa il matrimonio sono avanzate -con le stesse parole- anche dai gruppi poligamici, come la Polyamory Action Lobby. Giancarlo Galan (PDL) ha aperto recentemente alle nozze gay affermando che «i colleghi cattolici non negheranno la felicità agli altri». Dato che Galan non ha approvato anche il matrimonio incestuoso e la poligamia, ci chiediamo coerentemente perché lui voglia negare la felicità agli incestuosi e ai poligamici. Tutto questo ovviamente per dire che l’errore è sul concetto sbagliato di matrimonio, che non necessità solo dell’amore reciproco e consenziente perché non è solo un contratto, ma è il legame istituzionale alla base di una famiglia, è l’istituzione nata per proteggere e garantire la filiazione, stabilita in modo da determinare i diritti e i doveri che passano fra le generazioni.

In Olanda, il primo Paese a legalizzare i matrimoni gay e tra i luoghi più gay-friendly al mondo, non potendo più frenare l’ipocrisia, si è dovuta legalizzare la poligamia come previsto, riconoscendo ufficialmente il primo caso di poligamia “legale” in Europa nel settembre del 2005. Victor de Brujin (46 anni) ha “sposato” sia Bianca (31 ani) che Mirjan (35 anni) in una cerimonia davanti a un notaio che ha registrato la loro unione civile. La notizia è stata rilanciata erroneamente un mese fa in Italia, squarciando in ogni caso il velo di ombra su tale notizia (almeno in Italia). I nostri sospetti erano dunque fondati e occorre soltanto attendere che i media comincino a ricattare emotivamente i loro lettori parlando di “poligami infelici” e inventandosi la “poligamofobia” e la realtà olandese si diffonderà in tutto l’Occidente, trasformando le nozze gay in cose da trogloditi conservatori.

Lo dice già oggi il filosofo di Princeton Peter Singer: nel momento in cui i politici discutono sulla definizione di matrimonio tra due persone, Singer sostiene che ogni tipo di comportamento sessuale “pienamente consensuale” è eticamente giusto, ed è indifferente che coinvolga due persone oppure duecento. Ad esempio, intervistato da Marvin Olasky (qui tradotto in italiano), ha approvato la necrofilia (due persone che si accordano sulla possibilità, concessa a chi dei due sopravvive all’altro, di avere rapporti sessuali con il cadavere del partner) perché «non c’è alcun problema morale al riguardo». Riguardo alla zoofilia (persone che fanno sesso con gli animali, considerati come partecipanti consenzienti) ha invece risposto: «ti chiederei che cosa ti trattiene dall’avere una relazione più appagante, ma di sicuro non è qualcosa di moralmente sbagliato».

Come ha spiegato il criminologo Alessandro Benedetti, il Consiglio d’Europa attraverso l’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito all’interno del Dipartimento per le Pari Opportunità), nell’intento di combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o l’identità di genere ha invitato gli Stati membri ad abrogare «qualsiasi legislazione discriminatoria ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali» (art. 18). Ecco dunque che anche la pedofilia (o comunque il rapporto sessuale con un minore consenziente) comincia a fare sempre più capolino nelle società gay-friendly, poiché -ha spiegato l’avvocato- «se il criterio per considerare lecito e normale – e pertanto generatore di diritti – qualsiasi tipo di unione sessuale ed affettiva è la libertà ed il libero consenso delle parti, dopo aver sdoganato penalmente e quindi culturalmente i rapporti tra maggiorenni e minori anche di anni 14, si passerà a sdoganare l’incesto (che già oggi è reato solo in caso di pubblico scandalo: art. 564 cod.pen.) e la poligamia ed a richiedere per entrambi il riconoscimento giuridico con relativi diritti».

Nel frattempo sono sempre più numerosi gli studiosi che chiedono proprio l’apertura all’incesto. Lo ha fatto il bioeticista della Harvard Law School, Glenn Cohen (e non un Odifreddi qualsiasi!), il quale vorrebbe abolire il concetto di «interesse superiore del bambino» quando si parla di fecondazione assistita: «Lo Stato non può giustificare i tentativi di intervenire sul se, come, quando e con chi un individuo si riproduce sulla base del danno che sarà arrecato al bambino, perché senza quell’intervento il bambino non esisterebbe». Secondo l’accademico, in questo senso, anche l’incesto non deve essere proibito perché i tentativi di «regolare la riproduzione» sulla base dell’interesse del bambino che nascerà «sono ingiustificati».

Arrivederci a fra pochi anni per il prossimo: “noi ve l’avevamo detto….”.

La redazione


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