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OLD ROCK CITY ORCHESTRA-"Back to Earth"

Creato il 26 agosto 2015 da Athos Enrile @AthosEnrile1
ROCK CITY ORCHESTRA-
ROCK CITY ORCHESTRA- Gli Old Rock City Orchestra sono quattro ragazzi con la voglia di esprimere le proprie idee musicali senza troppi ragionamenti. È la spontaneità ciò che caratterizza maggiormente l’identità della band. L’esigenza e il desiderio di “dire la nostra” in questo variegato mondo musicale ha fatto sì che sei anni fa quattro amici, musicalmente diversi fra loro, si riunissero e decidessero di dar vita a un progetto originale. Old Rock City Orchestra è un nome che racchiude in sé con un gioco di parole sia il “vecchio rock” dal quale traiamo ispirazione, sia il nome della città da cui proveniamo, Orvieto, in latino Urbs Vetus, ovvero “città vecchia”, che sorge appunto su un’antica rupe, una vecchia roccia. In altre parole l’“orchestra dell’antica città rupestre”, ma anche ORCO non suona male! Qualcuno ha definito la nostra musica una sorta di proto-prog con influenze psichedeliche, altri l’hanno denominata art rock, altri ancora hard-prog. Sicuramente ognuno di noi ha contribuito con il proprio bagaglio musicale al sound della band arricchendolo di molteplici sfumature di genere, dal rock classico al blues, dal folk fino al metal. Da questa sintesi emerge la natura “prog” degli Old Rock City Orchestra, un atteggiamento più che un genere. Al di là dei nomi e delle etichette ci piace comunque pensare la nostra musica come un rock dal sapore onirico, sognante, talvolta decadente. Dopo un breve periodo di rodaggio della band trascorso a suonare cover di gruppi storici della scena musicale anni ’70 abbiamo deciso di mettere in musica le nostre nuove idee e così nel 2010 abbiamo realizzato il nostro primo EP di cinque canzoni, diventato un vero e proprio album l’anno successivo con l’aggiunta di altri quattro brani, per poi essere pubblicato nel giugno 2012 con il titolo “Once Upon A Time” per l’etichetta M. P. & Records. Un disco rock dal sound psichedelico, vintage, che non guarda però con nostalgia al glorioso passato musicale, anzi, è un voltarsi indietro per proiettarsi in avanti. Dopo diverse esperienze live e molto tempo passato in sala prove, a distanza di tre anni, è uscito lo scorso aprile il nostro secondo lavoro “Back to Earth”, un album sicuramente più maturo, meditato e per certi aspetti più esoterico. Abbiamo avuto la fortuna di toglierci diverse soddisfazioni in questi anni, in primis i concerti in Inghilterra, Olanda, Belgio, Francia, ma soprattutto in Bulgaria nel 2013 in occasione del Balkan Youth Festival, un evento internazionale che ci ha fatto sentire quasi delle star! Ma anche le belle recensioni e i passaggi in radio italiane ed estere, gli apprezzamenti e la stima di artisti affermati, così come i “semplici” messaggi e telefonate di persone più o meno vicine che esprimono il loro affetto per la nostra musica. La soddisfazione più grande però è stata certamente l’apertura al concerto di Bernardo Lanzetti nel 2014. Ascoltare da sempre la sua voce “impossibile” e leggendaria in dischi come Mass-Media Stars dei suoi Acqua Fragile o Chocolate Kings targato PFM o ancora I Sing The Voice Impossible come solista, e riuscire poi a condividere con lui lo stesso palco, è stato davvero un sogno diventato realtà. Durante i concerti cerchiamo sempre di trasmettere tutta la nostra passione per il suonare e questo fa sì che il nostro atteggiamento live sia piuttosto “rock”e diretto. Ogni concerto ha una storia a sé, anche in base al pubblico, all’atmosfera e alla sintonia che si crea tra ognuno di noi e tra la stessa band e gli ascoltatori. Ogni volta è come affrontare un nuovo viaggio sotto forma di spettacolo,  con l’alternanza di momenti molto energici e momenti più intimi, più riflessivi. La durata dell’esibizione non ha importanza; in quindici minuti o in due ore cerchiamo sempre di offrire un vero e proprio show e non una semplice sequenza di brani, curando moltissimo anche il “look” della band.  Le difficoltà nel trovare i giusti spazi per esprimere la propria musica in Italia sono maggiori che all’Estero. Non suonando un genere commerciale le problematiche si ingigantiscono, ma la vera differenza tra il nostro paese e il resto dell’Europa, almeno in base alla nostra esperienza, è nella cultura dell’ascolto e nella curiosità di sentire anche qualcosa di nuovo e non solo il gruppo storico, la tribute band o il fenomeno del momento. Essere disposti ad ascoltare e ancor più ad ascoltare qualcosa che non si conosce sono i due aspetti fondamentali per la sopravvivenza e la crescita di una band che tenta di affacciarsi nel panorama musicale con un progetto originale. All’Estero la sensibilità nei riguardi degli artisti cosiddetti “emergenti” è sicuramente maggiore, in Italia invece, forse per pigrizia, forse per ignoranza, molto spesso, senza generalizzare, ci si trova di fronte a un vero e proprio rifiuto della novità.  Uscito lo scorso 30 aprile per la stessa M. P. & Records, “Back to Earth” è il nostro secondo lavoro, realizzato nel 2014 tra Italia e Bulgaria. È una sorta di concept album che narra la storia di un personaggio che, dopo un senso di smarrimento, decide di intraprendere un viaggio alla riscoperta di se stesso e del mondo che lo circonda. È un viaggio musicale, surreale e introspettivo, a tratti fiabesco. Alla fine il protagonista giunge in un luogo dal sapore antico dove lo attende la visione del Pianeta Terra, il suo mondo originario e ritrovato, abbandonando così il suo status di “pedina” costretta a muoversi su una scacchiera che non lascia spazio all’esprimersi della natura autentica dell’uomo, insieme ragione e istinto. Questo è il quadro generale dell’album, dieci brani “autonomi” ma allo stesso tempo legati tra loro da un unico filo conduttore. Oggi la musica viaggia a due tempi. Esiste il mondo delle Major, dei talent show e di tutto quello che il grande business musicale propone come prodotto commerciale all’ascoltatore di massa. Poi esiste il mondo della musica indipendente nel vero senso della parola, quello degli ascoltatori appassionati che acquistano ancora i dischi, quello degli artisti che seguono la propria strada e che spesso sono di grandissimo livello e con un’importante carriera e storia musicale alle spalle. Anche chi vuol provare a far conoscere la propria musica, quella non conforme alla moda del momento, si muove su questo terreno, sperando di essere prima o poi notato. In un periodo di profonda crisi sociale e culturale anche la sfera della musica inevitabilmente soffre, ma la presenza sempre maggiore di vecchi e nuovi artisti che portano avanti con passione il discorso musicale autentico, la musica come espressione artistica, è di buon auspicio per il futuro. Il primo passo è scrivere per se stessi, poi effettivamente l’esigenza e il desiderio di far conoscere le proprie idee e di comunicare la propria arte viene fuori, e la scommessa più grande per noi è proprio quella di non rivolgerci esclusivamente a un ascoltatore ideale. Ovviamente l’amante e il conoscitore di un certo genere musicale piuttosto che di un altro è facilitato nell’ascolto e nella comprensione della nostra musica, ma la vera conquista è quando il “digiuno” di questo tipo di musica apprezza i nostri dischi, assiste magari per caso a un nostro concerto e dice di essersi emozionato ascoltando il nostro sound. Noi come tanti altri nuovi artisti di questo genere abbiamo in un certo senso il dovere di educare ad una musica particolare e a volte difficile come può essere quella della grande categoria del progressive rock, così come hanno fatto i nostri “padri musicali” prima di noi lasciandoci in eredità un patrimonio dal quale riprendere non tanto i contenuti, quanto la forma, lo spirito e la voglia di creare sempre qualcosa di nuovo.   Innanzitutto, musicalmente parlando, vorremmo continuare ad esistere, cosa non scontata viste le innumerevoli difficoltà, e ci piacerebbe farlo con un terzo album, partecipando magari alla tournée di una band affermata come supporting act o più semplicemente gruppo spalla e, perché no, partecipare ad un grande festival. Sognare non costa nulla!
Tracklist: 1- When you pick an apple from the tree 4:14 2- Feelin' alive 4:08 3- Rain on a sunny day 2:09 4- Mr Shadow  3:45 5- Melissa 2:54 6- Lady Viper  2:38 7- My love  3:01 8- Tonight tomorrow and forever 3:02 9- Why life  3:52 10- Back to Earth  9:17
LINE UP Membri: Cinzia Catalucci - Vocals/keyboards Raffaele Spanetta - Guitars/vocals Giacomo Cocchiara - Bass/backing vocals Mike Capriolo - Drums/percussion
BIOGRAFIA La band nasce ad Orvieto nel 2009 da un’idea di Cinzia Catalucci (voce e tastiere) e Raffaele Spanetta (chitarra). L’intenzione è quella di fondere le sonorità tipiche del rock delle origini, psichedelia, musica progressiva, blues-rock, il tutto arricchito da atmosfere classicheggianti e orchestrali. La line up è completata da Giacomo Cocchiara al basso e Michele “Mike” Capriolo alla batteria. Alla fine del 2010 il gruppo registra un EP. I brani della band sono trasmessi in numerose radio e webradio nazionali ed internazionali, tra cui la radio statunitense Aural Moon che trasmette integralmente l’EP nel corso del programma New Moon on Monday dedicato alle novità della scena progressive mondiale. Nel 2011 gli Old Rock City Orchestra sono citati nel capitolo dedicato alla scena prog contemporanea del libro Rock Progressivo Italiano - An introduction to Italian Progressive Rock scritto da Andrea Parentin. Tra il 2011 e il 2012 la band completa la registrazione in studio del suo primo lavoro. L'album d'esordio, dal titolo Once Upon A Time, esce il 20 giugno 2012 per l'etichetta indipendente M. P. & Records (Rick Wakeman, Sonja Kristina, Bernardo Lanzetti, Le Orme, Pierrot Lunaire, ecc.) ed è distribuito in tutto il mondo da G. T. Music Distribution. Recensito anche dal magazine Classix! e dalla rivista olandese di musica prog iO Pages, Once Upon A Time è stato presentato ufficialmente il 29 dicembre 2012 presso il negozio di dischi Tarkus Records di Roma. Nell'estate del 2013 la band intraprende un tour europeo in Inghilterra, Francia, Belgio e Olanda concludendosi, infine, in Bulgaria con la partecipazione degli Old Rock City Orchestra al 18° Balkan Youth Festival di Sandanski. Nell'estate 2014 la band è opening act per Bernardo Lanzetti, ex-cantante di PFM e Acqua Fragile, nonché voce storica del progressive rock internazionale e vincitore del FIM Award 2015 alla carriera. Nell'aprile dello stesso anno gli Old Rock City Orchestra tornano in studio per le registrazioni del secondo album, pubblicato il 30 aprile 2015 per la M. P. & Records, mixato in Italia, masterizzato in Bulgaria e distribuito dalla G. T. Music Distribution.

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