Non si vede spesso una donna incatenarsi. Ma oggi pomeriggio Olga Frasca, amministratrice e proprietaria dell’azienda di famiglia, la Sat Line, società in credito nei confronti del comune di Priverno di quasi tre milioni di euro, si è incatenata le mani e ha sostato per ore in Piazza del Comune, seduta sulla panchina davanti il Monumento dei Caduti, nell’estremo tentativo di attirare l’attenzione su un problema gravissimo che si trascina ormai da anni.
Sui cartelli che ha preparato e affisso alle sue spalle ha riassunto in poche righe la tragedia umana e sociale di una questione che riguarda sì il futuro di un’azienda costruita con tanti sacrifici e ormai sull’orlo del fallimento, ma anche e soprattutto il destino di 15 lavoratori che non riscuotono più lo stipendio da quasi un anno e che riescono a malapena a comprare il pane per le loro famiglie. Ed è proprio per i suoi dipendenti che Olga si è incatenata perché non vuole provare vergogna per una vicenda di cui non ha colpa e di cui essa stessa e la sua famiglia sono vittime.
Ha fatto bene Olga a incatenarsi! Mentre era lì, stanca e sfinita per le continue battaglie a salvaguardia dei suoi diritti e di quelli dei suoi dipendenti, molte persone si sono avvicinate con spirito di solidarietà. Dice Anna Maria Bilancia, dirigente scolastico: " Personalmente, come donna, oggi ho provato una grande solidarietà per Olga e tanta ammirazione per il suo coraggio. Stamattina quando mi ha chiamato e con un filo di voce mi ha detto che si andava a incatenare non ho potuto fare a meno di pensare a quanta fatica ha fatto a tirare su quell’azienda, da sola, con coraggio e impegno, per i suoi figli, per i suoi dipendenti e a quanto sia ingiusto che i loro destini debbano dipendere da amministratori insensibili che sembrano non comprendere la fatica di vivere, la giustizia dei diritti, la responsabilità di una famiglia, la necessità di essere buoni amministratori. Ma forse è proprio così. Non lo capiscono". Olga infatti, nonostante che il Comune abbia debiti pesantissimi nei confronti della sua Azienda, continua ad assicurare il trasporto pubblico locale e quello scolastico ai cittadini. Per ora dice Anna Maria, pensiamo ad Olga. Non dobbiamo lasciarla sola, dobbiamo batterci perché la sua azienda si salvi e con essa si salvino tanti posti di lavoro. Anche perchè se è una donna ad incatenarsi....