In vista delle Olimpiadi del 2020 (la cui sede verrà scelta nel settembre 2013 e per le quali Roma ha rinunciato alla candidatura dopo il “no” del premier Mario Monti) il Cio sta vagliando l’innesto di nuove discipline nel programma a Cinque Cerchi: se a Rio 2016 debutterà il rugby a 7 ed il golf rientrerà a distanza di ben 112 anni, non è escluso che possano aggiungersi altre (gradite) novità per l’edizione successiva.
Tra le candidate, alcune hanno già fatto parte in passato del programma (baseball e softball), mentre per le altre sarebbe una novità assoluta (arrampicata, karate, pattinaggio a rotelle, squash, wakeboard e wushu, quest’ultima un’arte marziale cinese). Alle Olimpiadi si possono disputare al massimo 28 sport, numero che verrà raggiunto a Rio con rugby a 7 e golf, dunque ad un eventuale nuovo ingresso dovrebbe corrispondere un’uscita.
Tra le discipline citate, la più conosciuta e praticata è senza dubbio il baseball, diffusa in ben 4 continenti su 5 (fattore che conta molto per i vertici del Cio). Determinante sarà il World Classic del 2013, una sorta di Mondiale “professionistico” perché vi partecipano anche tutte le stelle della MLB (l’Italia, ad esempio, potrà contare su Alex Liddi, ma anche sulla stella dei Texas Rangers Mike Napoli). Un discorso pressoché simile vale anche per il softball.
Potrebbe nutrire buone chances anche l’arrampicata, sport che nel panorama a Cinque Cerchi rappresenterebbe una novità assoluta. L’immediata facilità di comprensione, inoltre, rappresenta un punto a suo favore.
Il criterio della diffusione, inoltre, dovrebbe favorire anche il pattinaggio a rotelle, disciplina in cui l’Italia, dopo aver dominato per decenni, attraversa ora una fase di flessione.
Più difficili, invece, gli innesti di wakeboard (una sorta di snowboard sull’acqua simile allo sci nautico), karate e wushu (tra le arti marziali sono già presenti judo e taekwondo, quindi una delle due dovrebbe farsi da parte), mentre lo squash non vanta ancora un numero di praticanti sufficiente a livello mondiale.
Sull’argomento noi di Olimpiazzurra proponiamo un’idea: perché non aumentare il numero di discipline alle Olimpiadi da 28 a 32, magari spalmandole da due a tre settimane? Il più grande spettacolo sportivo al mondo acquisirebbe ulteriori benefici. Per la gioia di tutti gli appassionati.
Foto: Isselect.org
OA | Federico Militello