(by Renato Negro)
Barcelona: Un sabato sera nella ramblas di Barcelona proprio come tutti gli altri. La notizia che le Olimpiadi del 2020 sono andate a Tokyo é arrivata ma la gente mostra indifferenza oppure felicitá. Forse se mi trovassi a Madrid il clima potrebbe essere molto diverso ma qui la consapevolezza che per la Spagna non é il momento di investire in una Olimpiade sicuramente é largamente condiviso. Sulle prime pagine di tutti i giornali spagnoli della domenica c’è sconforto, delusione e , di frequente, anche una pesante allusione alla combin olimpica a favore del Giappone.
Per giunta la giornata di presentazione, alla commissione votante del CIO riunita a Buenos Aires, non era andata bene per la Spagna. Dopo il discorso di apertura di Juan Antonio Samaranch Junior, e quelli seguenti del Primo Ministro Rajoy e del Prinicipe delle Asturie Felipe, doveva partire il filmato istituzionale di candidatura che ha avuto dei seri problemi tecnici. Ma tutta la presentazione della candidatura spagnola é sembrata debole. Piú adatta ad un convegno economico che ad una candidatura Olimpica. Sul finale della presentazione di candidatura la Spagna ha giocato le sue ultime carte portando sul palco il tenore Placido Domingo e l’attore Antonio Banderas ma non é bastato.
Madrid é stata eliminata dopo la prima votazione e alla finale sono andate Tokyo e Istanbul. Per assurdo a Barcelona qualcuno é disposto a fare festa proprio perché la Spagna non organizzerá le Olimpiadi del 2020. Come dargli torto . Il tasso di disoccupazione é del 56,4% al secondo posto in tutta l’Europa dopo la Grecia. In Spagna tutti sono disposti a correre in questo periodo ma se al traguardo trovano un lavoro e soldi per mangiare e pagare il mutuo.