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Olio di iperico, la versatile erba di San Giovanni

Da Benesserestaff @benesserestaff

Molti conoscono l’olio di iperico, ma non tutti sanno che dietro a questo preparato si cela una credenza popolare che affonda le radici nella tradizione religiosa. L’iperico, o meglio, l’Hypericum perforatum, è noto anche come erba di San Giovanni. Cosa c’entrano i santi? Pare che questa pianta erbacea dai fiori di un giallo intenso, per essere veramente efficace, debba essere colta proprio la notte di San Giovanni, il 24 giugno, notte in cui sistemando la pianta sul balcone si scongiura l’apparizione diavoli e streghe che erano soliti girare a piede libero in quel giorno.

Ma la notte di San Giovanni è anche la notte in cui i buoni auspici possono diventare realtà. A ogni modo, se vogliamo produrre l’olio di iperico in casa, il periodo migliore per cogliere i fiori della pianta è a fine giugno, ma magari, giusto per non sbagliare, meglio coglierli di giorno, alcuni sostengono che l’orario migliore sia a fine mattinata, non si sa mai che le leggende popolari, tante volte ,dicano il vero e un faccia a faccia con essere demoniaco potrebbe non essere piacevole.

L’erba dai fiori gialli che cura la pelle

L’olio di iperico è un potente cicatrizzante, antisettico e stimola la rigenerazione delle cellule. Se ci siamo dimenticate di spalmarci la crema protettiva e il bacio del sole ci ha lasciato in ricordo un bell’eritema, spalmiamo un velo di olio di iperico e in pochissimo tempo non avremo più nemmeno il ricordo dello sfogo.

Olio di iperico, la versatile erba di San Giovanni

Ottimo anche sulle ustioni, sulla couperose, lenitivo della psoriasi, arrossamenti cutanei di varia natura. Se il pupo ha il sederino arrossato, con un velo di iperico risolveremo il problema e in modo del tutto naturale. Non solo, schiarisce le macchie della pelle, attenua le cicatrici, anche se, naturalmente, non dobbiamo aspettarci miracoli.

Questo non solo grazie a San Giovanni, ma anche al concentrato di flavonoidi e altri principi attivi che sono contenuti in questa portentosa pianta. Se fortunatamente non abbiamo nessuno di questi problemi, spalmiamo comunque poche gocce di olio di iperico sul viso, è anche un potente anti-age. Se invece siamo in dolce attesa, cospargiamo il pancione e massaggiamo delicatamente, potremo idratare la pelle e scongiurare la comparsa di smagliature. Utile anche come antinfiammatorio per genitali sia maschili che femminili, l’olio di iperico ha davvero moltissimi utilizzi.

L’olio di iperico da bere, un rimedio apprezzato anche dai templari

L’olio di iperico può essere anche ingerito. Si racconta che i cavalieri templari lo usassero non solo per rimarginare le ferite, ma anche per ritrovare coraggio e buon umore ingerendone una piccola dose. Questa non è solo una leggenda. L’olio di iperico può essere ingerito per curare stati depressivi, ma in questo caso, il fai da te non è contemplabile, meglio rivolgersi a un medico che valuterà il nostro caso e potrà dirci se sia il caso di procedere o meno.

Olio di iperico, la versatile erba di San Giovanni

Infatti, anche se l’olio di iperico è un prodotto completamente naturale, proprio per i suoi principi attivi, non deve essere utilizzato come bevanda senza il consulto di un esperto. Se assunto per via orale, è un ottimo aiuto per l’acidità gastrica, per gengiviti e infezioni del cavo orale, può fungere da anestetico nel caso si soffra di mal denti, unitamente all’uso topico risolve problemi legati allo smaltimento di acidi urici quali la gotta, elimina le tossine e depura l’organismo.

La ricetta per prepararlo in casa

La preparazione dell’olio di iperico non è difficile, anzi, ma non è facilissimo distinguere la pianta se non la si conosce bene, per cui se non siamo sicure di quello che abbiamo raccolto, chiediamo a qualche erborista o comunque a un esperto, prima di farci un olio di chissà cosa, fiori gialli ce ne son davvero tanti, ma le proprietà potrebbero non essere le stesse e potremo fare la fine di Alice quando mangiò il fungo. Se invece siamo in grado di coglierla da sole procediamo.


Una volta colta la pianta separiamo i fiori che dovremo lavare con acqua corrente e con molta delicatezza. Lasciamoli quindi asciugare senza esporli alla luce diretta del sole che li farebbe appassire.

Una volta asciutti mettiamoli in un barattolo in vetro, proprio come se stessimo preparando delle conserve. Versiamo poi dell’olio EVO fino a ricoprirli. I preparati dovranno restare nel barattolo aperto per circa 20-30 giorni, o comunque fino a quando l’olio non avrà assunto il caratteristico colore rosso dato dall’iperico, ma ricordiamoci di muoverli di tanto in tanto per miscelare il composto. Prendiamolo e filtriamolo bene, versandolo possibilmente in un flacone di vetro scuro e conservandolo lontano da luce e fonti di calore. In commercio si possono trovare flaconi di questo tipo dotati di tappino con pipetta. Il nostro olio di iperico è pronto per l’uso, ma non dimentichiamo che, essendo fotosensibilizzante non va assunto né per via topica né orale prima di esporci al sole..


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