Olive Kitteridge - Elisabeth Strout

Creato il 17 aprile 2015 da Luz1971
Incipit: Per molti anni Henry Kitteridge era stato farmacista nella città vicina, e ogni mattina guidava attraverso strade piene di neve, oppure fradice di pioggia, oppure dove d'estate i lamponi selvatici protendevano i loro germogli novelli dai cespugli lungo l'ultimo tratto della cittadina, prima di svoltare nella strada più larga che portava alla farmacia.
Mi sono accostata a questo romanzo dopo aver visto la miniserie televisiva in due puntate, mirabilmente interpretata da Frances McDormand nel ruolo della protagonista. Un personaggio che non concede sfumature, che si ama o si detesta, fieramente spigoloso e indimenticabile. Credo che la trasposizione su pellicola abbia donato molto a questo romanzo, vincitore del Premio Pulitzer nel 2009. Lo scenario è quello della provincia del Maine, le vite narrate quelle comuni, e lo straordinario sta tutto nel punto d'osservazione di Olive. Il suo occhio mette a fuoco le interiorità della gente di questo piccolo paesino affacciato sul mare, nulla può sfuggirle, perchè Olive appartiene alla schiera dei sensibili e di coloro che sanno elargire cum grano salis la propria generosità. Ciò che la caratterizza è il disincanto più totale sulle possibilità umane, per questo spesso rischia e accoglie la forte antipatia altrui, ma questo rende prezioso ogni suo intervento in aiuto altrui. Mirabile la scena del dialogo con l'ex alunno ormai uomo e in preda alla forte depressione generata dalla solitudine; ci accorgiamo che solo Olive potrebbe salvarlo da se stesso, anche senza "entrare nel merito", solo con l'ascolto. Perchè Olive è così, lucidamente consapevole delle miserie altrui e proprie. 
Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi.
In questo romanzo si coglie anche l'aspetto più triste dello scorrere del tempo: la trasformazione delle cose. L'ictus che colpisce suo marito, il naufragio delle speranze riguardanti suo figlio Christopher, le sue stesse aspettative riguardo alla vita, che sa già può e deve concludersi solo con un certo epilogo. Eppure, Olive non sa che le cose possono anche prendere nuove e inattese direzioni, deve ricredersi grazie a una insperata amicizia e al diventare interessante per qualcuno. Un romanzo "essenziale", una prosa asciutta e un intreccio fedele alle cose della quotidianità. Ho preferito il film, forse una di quelle rare occasioni in cui una sceneggiatura arricchisce e completa una narrazione.

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