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Olive Oils of Italy: quando l'extravergine italiano incontra i newyorkesi.

Da Primolio
Olive Oils of Italy: quando l'extravergine italiano incontra i newyorkesi.Prosegue l'attività promozionale dell'UNASCO - Unione Olivicola Italiana -, sostenuta finanziariamente dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Ultima tappa il 12 novembre 2011, in quel di New York, presso il prestigiosissimo ristorante "Alfredo of Rome" con la manifestazione "Olive Oils of Italy - The delicious Essence of Wellbeing".
Olive Oils of Italy: quando l'extravergine italiano incontra i newyorkesi.L'incontro, fortemente voluto dalla Presidenza della Camera di Commercio Italia-America, ha visto la partecipazione di circa 60 invitati, appartenenti al mondo della ristorazione, del commercio e della distribuzione di prodotti agro-alimentari in nord America. Non sono mancati, tra questi, addetti stampa delle maggiori testate internazionali.
L'appuntamento, ha visto un momento introduttivo curato dal Consigliere UNASCO Camillo D'Amico, che ha inizialmente portato i saluti del Presidente Elia Fiorillo per poi entrare nel vivo dell'incontro,  trattando <<le tipicità italiane e le indicazioni geografiche (DOP e IGP), quale baluardo delle eccellenze regionali, a garanzia del consumatore>>.
A seguire, Antonio G. Lauro - Panel Leader - ha trattato l'analisi sensoriale applicata all'olio extravergine di oliva ed ha impegnato gli improvvisati "allievi" in alcuni momenti di degustazione e formazione.
"L'essenza del benessere", come recita il titolo dell'evento in terra d'America, è stato il leit motive che ha accompagnato la chiacchierata amichevole dell'esperto di analisi sensoriale Lauro con gli intervenuti.
Dopo un giochino con l'olio, per "preparare" i sensi alla successiva analisi sensoriale, l'esperto Antonio G. Lauro ha spiegato, nel dettaglio, come si conduce una seduta di assaggio.
<<Inizialmente occorre scaldare il campione, poi avvicinarlo al naso e via con 2 brevi annusate. Memorizzate le sensazioni percepite e continuare, assumendone una piccola quantità in bocca, effettuare lo "strippaggio", per interessare anche tutto il cavo orale, scoprire nuove note gustative, memorizzando anche queste.>> Ma, chiediamo, cosa occorre scoprire nell'olio per essere sicuri della qualità?
<<Ecco cosa si deve individuare all'interno del nostro bicchierino di olio, per essere sicuri che sia realmente "Extravergine", prosegue Lauro. Essenzialmente tre cose: la sensazione olfattiva di "fruttato", eventualmente "verde" o "maturo", che ricordi il frutto, l'oliva, che ha prodotto quest'olio; poi al gusto deve essere giustamente "amaro" e "piccante", tutte note che evidenziano la presenza nell'olio in assaggio dei preziosi polifenoli, ed altre molecole, potenti antiossidanti naturali>>.
Il panel improvvisato, già al secondo assaggio, azzarda sensazioni particolari sugli oli posti in degustazione: cut grass, artichoke, tomato steam and sweet sensation, chiedono dal pubblico. <<Si! Risponde Lauro, bravi! L'obiettivo è raggiunto!>> Sono bastati pochi minuti per trasformare, un eterogeneo gruppo di improvvisati assaggiatori, in consumatori "consapevoli". Consapevoli, da oggi in poi, che un olio extravergine di oliva italiano "deve" sapere di olio, ma anche di altro, tutto questo, a garanzia dell'alta qualità che l'Italia esporta in tutto il mondo.
La scommessa "americana" dell'alta qualità dell'olio italiano è già lanciata!
A.G.L.
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