Per la rubrica quotidiana relativa ai registi partecipanti al Festival di Cannes oggi ci occupiamo del regista, sceneggiatore nonché critico cinematografico francese Olivier Assayas.
Olivier ha iniziato la sua carriera proprio affiancando il padre, oramai vecchio e malato, nella sceneggiatura di alcuni spettacoli televisivi, per poi partecipare in qualità di assistente a grandi produzioni americane, quali, solo per citarne alcune, Il principe e il povero di Richard Fleischer e Superman di Richard Donner.
Nel 1979 il suo primo cortometraggio Copyright gli vale la possibilità di scrivere per la prestigiosa rivista cinematografica francese Cahiers du Cinéma, con la quale collabora per alcuni anni, dove si evince il suo forte interesse nei confronti del cinema orientale.
Nel 1986 Assayas lavora alla regia del suo primo lungometraggio, Désordre, in cui il regista inizia a rivelare temi a lui cari sviscerati in seguito in tutta la sua filmografia, quali i conflitti generazionali e le difficoltà di relazione interpersonale. In proposito, nel 1994 si distingue in particolare per la qualità della regia di L’eau froide, il cui centro narrativo sono le vicende di due teenagers problematici nella Francia degli anni ’70. La pellicola fu selezionata per la sezione Un Certain Regard in occasione del Festival di Cannes di quello stesso anno.
Nel 1996 il regista francese dirige la sua opera più celebre, Irma Vep, un affettuoso tributo sia al pioniere del cinema francese Louis Feuillade, sia al cinema di Hong Kong, sottolineato anche dalla scelta dell’attrice protagonista della pellicola, Maggie Cheung, molto celebre in patria. Come due anni prima, anche questa sua nuova opera venne selezionata per la sezione Un Certain Regard a Cannes.Gli anni successivi vedono Assayas impegnato a dirigere pellicole di natura diversa: dapprima dirige un documentario, HHH: A Portrait of Hou Hsiao-Hsien, dedicato all’omonimo regista taiwanese, in seguito lavora ad una grossa produzione in costume, Les Destinées sentimentales, per poi girare Demonlover, ambientato nel mondo dei manga, e Clean, pellicola a tematica punk, in cui il regista collaborerà ancora con l’attrice cinese Maggie Chang.
Dopo aver girato Carlos, la miniserie televisiva di successo dedicata al terrorista Ilich Ramírez Sánchez, nel 2011 Assayas viene annunciato tra i membri della giuria della selezione ufficiale del Festival di Cannes.
Un anno dopo, la sua nuova pellicola Qualcosa nell’aria è in lizza per il Leone d’Oro al Festival di Venezia, dove però di fatto otterrà il premio Osella come migliore sceneggiatura.
Il 2014 vede il ritorno di Assayas a Cannes dove la sua ultima opera, Clouds of Sils Maria, è annoverata tra i titoli della competizione principale.La pellicola, una produzione combinata tra Francia, Germania e Svizzera, narra la storia di Maria Enders, interpretata da Juliette Binoche, un’attrice all’apice della sua carriera internazionale, invitata al remake del dramma teatrale che l’ha resa famosa una ventina d’anni prima.
Se, però, in quell’occasione l’attrice ricopriva il ruolo di Sigrid, una giovane seducente che spinge al suicidio il suo capo, la vecchia Helena, questa volta è chiamata a interpretare proprio quest’ultimo personaggio.
Maria sarà così costretta a partire con la sua assistente nonché unica amica, Valentine, interpretata da Kristen Stewart, per realizzare le prove del remake previste in una remota regione delle Alpi. Qui dovrà affrontare la giovane attrice di Hollywood cui è stato affidato il ruolo di Sigrid, il cui volto è quello di Chloë Grace Moretz, una ragazza affascinante che, in sostanza, costituisce il riflesso ambiguo ed inquietante di lei stessa.
La data di uscita del film è prevista il Francia per il 20 agosto 2014, mentre ancora inedita è quella inerente le sale italiane.