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Oltre 120 morti a Gaza, Israele uccide civili nel silenzio di media ed istituzioni

Creato il 12 luglio 2014 da Candidonews @Candidonews

Striscia di Gaza

Secondo fonti palestinesi, almeno 127 persone sono morte dall’inizio degli attacchi e altre 750 sono state ferite. Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ochoa), circa due terzi delle vittime sono civili.(Il Post)

Prosegue l’0ffensiva israeliana nei territori palestinesi per rispondere ai missili lanciati da Hamas verso Israele. Tra le vittime, tanti civili, quasi tutti. La loro colpa? Trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Bombardato anche un ricovero per disabili, con morti tra i bimbi ospitati:

Tra la notte scorsa e stamane sono morte altre 22 persone. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono sei persone uccise da un razzo sparato da un drone israeliano verso un capannello di persone nel rione Sheikh Radwan di Gaza. Una strage. Tra le sei vittime ci sono due nipoti dell’ex premier di Hamas, Ismail Haniyeh, perché l’obiettivo dell’attacco era la casa della sorella del politico, capo dell’ala pragmatica dell’organizzazione, che ha sempre evitato di parlare apertamente di “distruzione di Israele” e segue gli eventi da una località segreta.

Ma l’agenzia di stampa palestinese Quds Press parla di “orrore” a Beit Lahiya, a nord di Gaza, dove l’aviazione israeliana avrebbe centrato un ricovero per piccoli disabili, provocando la morte di tre bambini e diversi feriti tra le infermiere. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Maan, le vittime sono invece due ragazze disabili.  (Repubblica.it)

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Tutto hai inizio con l’omicidio dei tre ragazzi israeliani. Ma è stata davvero Hamas ad ucciderli?

In questa vicenda è venuta in piena luce la crisi di Hamas, che ha perso il controllo di centinaia di gruppuscoli jihadisti o financo “lupi solitari” che agiscono in proprio ma sono in grado di condizionare le agende altrui, Israele incluso. L’atroce uccisione di Eyal Yifrah, Gilad Shaar e Naftali Fraenkel è stata subito attribuita da Netanyahu a Hamas. Quanto meno, è una semplificazione.

A compiere quel crimine sono probabilmente stati alcuni killer della tribù dei Qawasameh, basata a Hebron, che si dedica da tempo a compiere attentati per screditare la leadership di Hamas ogni volta che questa cerca di costruirsi una qualche legittimità internazionale. Una scheggia, non un referente militare della peraltro divisa leadership di Gaza.

La rappresaglia contro la Striscia non potrà dunque portare a risultati duraturi, perché i mille clan jihadisti non sono bersaglio da missile. Favorirà, al contrario, la radicalizzazione di altri giovani palestinesi. Spirale infinita, ma non uguale a se stessa. A ogni giro di provocazione e rappresaglia, il gioco di violenze e controviolenze diventa più rischioso. La crisi potrà essere sedata, magari a lungo. Non risolta. (Limes)

In sintesi quindi, Israele bombarda i territori palestinesi facendo vittime civili per scovare ed annientare i terroristi. Hamas da mesi lancia i razzi verso obiettivi israeliani e si difende usando i palestinesi come ‘scudi umani’. Israele però continua da anni a costruire nuovi insediamenti coloniali nei territori palestinesi, provocando insurrezioni e proteste, comprensibili. I tre studenti ebrei uccisi da frange estremiste forse non sotto il controllo di Hamas. Il ragazzo palestinese bruciato vivo per rappresaglia. E poi la corruzione nel partito Fatah, l’estremismo di Hamas, le grandi responsabilità dei governi israeliani. Etc etc.

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Mi convinco sempre di più che la pace lì non sia possibile, sino a che esisteranno quei politici israeliani e palestinesi, con le relative connivenze para militari terroriste. Una cosa è certa. L’unico Paese ‘democratico’ in Medioriente è Israele. Sta uccidendo vittime civili indiscriminatamente, anche se usati da ‘scudi umani’ dalle frange estremiste palestinesi. Nessuna organizzazione internazionale sta dicendo nulla. Onu, Europa, Papa, dove siete?


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