Regia: Hal Ashby Anno: 1979 Titolo originale: Being There Voto: 6/10 Pagina di IMDB (8.0) Pagina di I Check Movies
Allora, lo considero un buon film, ma alla lunga può essere stancante. E, durando oltre due ore, lo considero lungo, quindi davvero stancante. Una commedia dall'humor sottile, ricercato, con situazioni al limite dell'impossibile che si sovrappongono creando un equivoco dietro l'altro. La flemma di Sellers è sensazionale e si districa meravigliosamente nel mondo dei grandi, pur essendo un bambino nel corpo di un uomo di mezza età. Ma la società (quella di oggi ancora di più) è abituata a vedere tipi "strani" e nulla riesce a sconvolgere: ciò che è un'innocente verità dovuta ad un'ottusa visione del mondo, viene applaudita come una sensazionale battuta mediatica, da sottolineare come acuta e coraggiosa. Incredibile l'utilizzo della tv all'interno del film che è sia un feticismo che lo strumento per innalzare un uomo qualsiasi come esempio da seguire. La convinzione che Chance non sia ciò che in realtà è (ovvero un anziano con alcuni disturbi mentali, forse autistici) si solidifica su tutte le persone che incontra. Dal ricco ed apprezzato Rand (Melvyn Douglas), alla vogliosa moglie (Shirley MacLaine) ad addirittura il Presidente (Jack Varden). Ogni scena, pur nella sua colossale lentezza, ha un che di elegante, lasciando ad altri lo sfarzo ironico di battute demenziali. Riesce a dare allegria pur conservando uno sfondo profondamente drammatico, sebbene non triste. Con tutte le sue mancanze il buon vecchio Chance riesce sempre a dare un tocco di originalità e saggezza alla società ormai disinibita di fronte a tutto, ma mascherata dalla falsità non sempre intesa come cattiveria piuttosto che come modo di essere. L'essere e non l'apparire di questo nuovo ed enigmatico personaggio riesce a dare verve non solo nel privato delle quattro mura, ma anche all'esterno con tutto il Paese che pende affascinato dalle labbra di Giardiniere.