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Oltre… il Pd

Creato il 24 marzo 2011 da Concretezza

Capisco un certo smarrimento quando si vede Bersani scolorito con una enorme scritta dietro “oltre”. Ma se la campagna pubblicitaria è davvero di dubbio gusto, un senso può averlo. Infatti un Pd sbiadito è rappresentato dal suo ceruleo segretario, e invece un Pd che può venire o che doveva arrivare stà tutto nella scritta “oltre”. Oltre se stessi praticamente. Un po’ quello che dice Renzi, un po’ quello che dicono tutti. C’è infatti chi fa l’errore di pensare (Bersani e soci per esempio) che il modo di fare politica che c’è oggi è dettato da Berlusconi. Falso, lui ne è il migliore interprete. La comunicazione politica e quindi anche i tempi della politica sono cambiati in funzione dell tv e di internet, e lui è il maestro. Molti contenuti che ha portato Berlusconi in politica sono presi tra la gente, anche di sinistra. Come si può difendere la giustizia che c’è oggi? Il giocattolino di giudici e avvocati, che sbranano ogni misero cittadino che si avvicina. Come si può pensare che le classi produttive (imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti…) sono dei pericolosi attentatori della democrazia, e quindi tassarli, tracciarli, trattarli come delinquenti comuni. Come fai a difendere strenuamente i privilegi dell’impiego pubblico, quando si moltiplicano i precari? Questa non è sinistra, è una serie ben affilata di cazzate. Le elezioni si perdono su questo. Berlusconi stà facendo di tutto per non farsi votare, ma l’alternativa manca nei contenuti. Oggi Enrico Letta sull’Unità scrive che Berlusconi è entrato nella pancia degli italiani, e paragona la sua fine a quella del muro di Berlino. Da qui deduce che la soluzione è il Pd. Secondo me il discorso non fila. La soluzione può essere il Pd se riesce a raccogliere i frammenti del berlusconismo, non se pensa di aver eliminato il nemico. Altrimenti succederà come con Occhetto, la cui gioiosa macchina da guerra (per fortuna) fu miseramente sconfitta. Si deve ripartire invece dal campo moderato che non ha creduto al berlusconismo e che vuole fare proprie le fondamenta della mai avvenuta rivoluzione liberale, un nutrito gruppo di persone (tra cui il sottoscritto) che vaga tra astensione e partiti che non convincono. Insomma, nonostante la buona volontà del bravo Enrico Letta non passa inosservato che il progetto Pd è fallito.



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