E' risaputo, da storia e scienza, che la scoperta casuale può condurre a qualche forma di progresso importante. Non è mai sufficiente, tuttavia, il solo caso a raggiungere traguardi importanti:"Nel campo dell’osservazione la casualità favorisce solo le menti preparate." (L.Pasteur, 1854)La casualità nelle scoperte, infatti, deve essere colta da menti intelligenti ed addestrate a trarne una qualche utilità pratica.Matematizzando un incidente, provando a tradurre in termini scientifici un fenomeno reale, è possibile innescare una qualche piccola ma grande rivoluzione.Dovranno essere menti molto preparate quelle che dovranno spiegare lo straordinario incidente avvenuto sotto la superficie terrestre, tra il Cern di Ginevra ed i laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).In questi momenti è accaduto un fenomeno che è destinato a sorprendere qualsiasi tecnico, ricercatore, esperto od interessato alla scienza: in sintesi estrema, la velocità della luce è stata superata. Quei fatidici 300mila chilometri al secondo, che hanno radicato la relatività successiva alla fisica classica, erano fino a ieri indicati come limite invalicabile oltre il quale non si poteva procedere. La portata di questo incidente potrebbe segnare, forse, l'ennesima rivoluzione copernicana con la quale la scienza umana potrebbe descrivere nuove, fondamentali, pagine. L'esperimento che ha regalato sorpresa ed entusiasmo è avvenuto grazie ad uno sparuto gruppo di 15mila neutrini, che hanno percorso una distanza pari a 730 chilometri tra i due punti sopra citati. Il percorso è durato circa 60miliardesimi di secondo in meno rispetto alla velocità attesa, grazie all'utilizzo di strumenti tremendamente precisi: l'incertezza stabilita è stata quantificata come prossima a soli 20 centimetri sui 730 chilometri del percorso iniziale, nonchè con una precisione di circa 10nanosecondi. I dati, come da regola imposta dal metodo sperimentale, dovranno essere rigorosamente verificati o falsificati da esperti e comunità internazionale. I neutrini usati nell'esperimento, quindi, sarebbero arrivati circa 20 metri prima della luce nel "tunnel" di 730 chilometri sopra citato. Il caso, quindi, potrebbe aver innescato un episodio capace di demolire tutti i modelli fino ad ora ritenuti validi. La relatività generale e ristretta, fino ad oggi usata come chiave per spiegare quel grande mistero che chiamiamo universo, potrebbe diventare un modello bello ma insufficiente a spiegare lo straordinario dilemma che ci circonda. Ragionamenti ed ipotesi sono state fatte, specialmente nei confronti di eventuali riferimenti alla natura delle particelle in questione: proprietà specifiche ed oggi sconosciute dei neutrini potrebbero infatti aver causato questa anomalia. Serviranno forse mesi ed anni per completare quello che sembra, ad oggi, un nuovo punto di svolta.Serviranno certamente menti preparate, pertanto, per codificare la portata esatta di questo stupendo incidente. L'umanità è chiamata, nuovamente, ad un'importantissima prova.
Per saperne di più:
'Dati confermati, superata velocità della luce', www.ansa.it'Più veloci della luce', lescienze.espresso.repubblica.it