Torniamo a giocare Beyond: Due Anime, per un'ultima prova prima della sua uscita sul mercato
Non è semplice tornare a parlare di Beyond: Due Anime senza rischiare di ripetere quanto già detto in passato visto e considerato che soltanto in questo 2013 ci siamo già incontrati con la creatura di David Cage in tre occasioni differenti. Prima grazie ad un press tour organizzato negli uffici di Quantic Dream, lo sviluppatore, che ci ha permesso di toccare con mano il gioco per la prima volta e poi di chiacchierare con il team; poi sfruttando le due più importanti fiere di settore, l'E3 di Los Angeles e la GamesCom di Colonia. E quando manca ormai meno di un mese dall'uscita sul mercato, ecco arrivare in redazione un inedito codice preview che ci ha permesso di provare il gioco seguendo parte della sua trama e con la tranquillità di un ambiente redazionale. Cercando di evitare di concentrarci troppo sulla trama anche per non incorrere in fastidiosi spoiler, faremo il punto della situazione sulla struttura di gameplay di un progetto così ambizioso e ormai in dirittura d'arrivo.
Nei panni di Jodie
Iniziamo subito col dire che il codice preview permetteva di affrontare dieci capitoli del gioco finale per un totale di tre ore abbondanti. Non era purtroppo ben chiaro se si trattava dei primi episodi del gioco finale o di estratti del titolo completo scelti dallo sviluppatore. La particolare natura della narrativa di Beyond infatti, ci porta ad affrontare l'avventura attraverso un costante alternarsi di flashback e flashforward che rende impossibile comprendere il filo logico di tutta la storia, presumibilmente fino all'epilogo finale, come avveniva in parte anche con Heavy Rain.
Il punto di arrivo cronologico del codice preview è il prologo, già visto svariate volte in occasione delle presentazioni del gioco, dove vediamo Jodie ormai nel pieno della sua maturità adolescenziale, venire interrogata da un ignaro poliziotto di provincia, ma durante la nostra prova abbiamo potuto affrontare una manciata di capitoli in cui eravamo ai comandi di una protagonista in età pre-scolastica, poi di lei all'inizio della pubertà e infine della Jodie più combattiva, quella alle prese con l'arruolamento alla CIA e con le prime, più intense sequenze di combattimento. Si tratta di una forma di narrativa già vista nel precedente lavoro di David Cage per PlayStation 3, anche se in questa occasione è spinto ai massimi livelli visto che il costante cambio di periodo temporale aumenta il senso di smarrimento del giocatore e di conseguenza la sua reazione in occasione dei colpi di scena. Ma qui non siamo più davanti ad un thriller, piuttosto ci troviamo al cospetto di una storia a tratti fantascientifica e dal tono drammatico, dove i veri protagonisti sono Aiden, lo spirito legato in modo indissolubile e non comprensibile a Jodie, e tutta una serie di fenomeni paranormali a cui assisteremo in conseguenza del nostro legame con Nathan, lo scienziato governativo impersonato dal tenebroso Willem Dafoe che ha iniziato a studiare fin da piccola la protagonista interpretata dall'attrice Ellen Page. Le similitudini con Heavy Rain non si fermano soltanto alla struttura narrativa ad episodi, dove pian piano si scoprono nuovi aspetti dei protagonisti, ma arrivano a toccare immancabilmente anche il gameplay di Beyond. La telecamera infatti è ancora una volta a metà strada tra quella totalmente automatica e dinamica alla God of War, se ci permettete il paragone estremo, e quella parzialmente libera all'interno di alcuni scenari prefissati che ci consente di osservare con più cura i punti di interazione con l'ambiente. Da questo punto di vista rimane purtroppo inalterata anche una certa pesantezza nei movimenti di Jodie che talvolta tende a incastrarsi con gli elementi dello scenario non ben visibili a causa del ristretto angolo di ripresa, mentre non aiutano i continui cambi di telecamera con i controlli che spesso si invertono. C'è però un elemento forte di discontinuità rispetto al precedente progetto di Quantic Dream e riguarda una evidente assenza di dialoghi interattivi con gli altri personaggi. È vero che ciò che abbiamo potuto provare è soltanto un assaggio del gioco finale ma quello che si è visto sono soltanto monologhi e dialoghi a cui il giocatore assiste con pazienza. Soltanto in un paio di occasioni ci è stato permesso di scegliere l'argomento di discussione, e questo ci ha lasciato un po' dubbiosi vista l'importanza data dal titolo alla storia raccontata.Ma cosa dobbiamo fare?
L'altro punto di rottura con il passato è nel sistema di interazione del gioco che abbiamo finalmente potuto provare a fondo. Tutto è stato ridotto all'osso: quando Jodie potrà interagire con un oggetto nello scenario vedremo apparire in sua prossimità un piccolo punto bianco, dopodiché, muovendo l'analogico destro in una direzione (non necessariamente quella che "simula" l'azione), la protagonista interagirà con l'elemento. Tutto qui. Ovviamente non mancano decine e decine di quick time event diversi a sottolineare le azioni più complesse o con maggiore pathos, da ripetizioni forsennate di un singolo tasto alla pressione contemporanea di più pulsanti, per arrivare fino ai movimenti convulsi del pad per stimolare il sixaxis.
E poi c'è Aiden: basta premere il triangolo e passeremo ai suoi comandi. In questo caso il movimento diventa completamente libero e potremo attraversare muri e porte con l'unico limite del raggio di intervento che è dipendente, ovviamente, dalla posizione di Jodie. Anche lo spirito può interagire con gli oggetti, contrassegnati da un punto celeste e con gli umani, circondati di aloni di diverso colore. Proprio quest'ultimo punto è quello più peculiare visto che a seconda della situazione e del personaggio presente davanti a noi potremo strangolarlo, oppure prendere il suo controllo per un tempo limitato e ovviamente spingerlo come gli elementi dello scenario. Inoltre, in alcune situazioni limite, potremo indirizzare la sua "anima" verso la testa di Jodie e farle così rivivere gli ultimi istanti prima della morte. In alcune singole occasioni ci è capitato anche di poter curare la bella protagonista grazie ai poteri di Aiden o persino di creare uno scudo protettivo attorno al suo corpo. Si tratta sempre di situazioni ben precise, che di fatto ci hanno "costretto" ad utilizzare questi poteri visto che non è possibile attivarli e disattivarli a nostro totale piacimento. Non ci spingiamo oltre per non rovinarvi la sorpresa ma, se ancora non fosse chiaro, Beyond: Due Anime è veramente l'erede spirituale di Heavy Rain. Certo, la storia è completamente differente e i passi in avanti specie in ambito tecnico sono evidenti, ma le meccaniche di gioco e più in generale la sensazione di deja-vu che si sperimenta una volta preso in mano il pad e avviato il titolo la dicono lunga sulla natura del nuovo progetto di David Cage e sui suoi legami con il suo precedente lavoro. E visto che abbiamo accennato all'aspetto grafico del gioco, vediamo di sviscerarlo un pochino di più in chiusura di articolo. Beyond è assolutamente strepitoso da vedere: la qualità delle animazioni dei personaggi, soprattutto per quello che riguarda i visi, ha un paragone possibile solo in L.A. Noire. Con la differenza che qui le persone sono immerse in scenari estremamente più curati e ricreati con un dettaglio a tratti sbalorditivo anche se ovviamente l'area di gioco di ogni episodio è sempre molto ridotta. Si nota inevitabilmente uno stacco tra la qualità della protagonista e dei comprimari rispetto a tutti gli altri personaggi di contorno spesso coperti da maschere o poco personalizzati nelle fattezze fisiche ma più in generale non capiterà di rado di rimanere stupiti davanti agli scenari in movimento che PlayStation 3 riesce ancora a ricreare su schermo nonostante tutti gli anni che ha ormai sulle spalle. Inoltre questi primi dieci capitoli hanno mostrato anche una discreta varietà di ambientazioni e solo in poche occasioni ci è capitato di notare qualche piccolo rallentamento, assolutamente trascurabile. Appuntamento, a questo punto, al sei di ottobre, data di uscita di Beyond: Due Anime e a qualche giorno prima, embarghi permettendo, per la nostra recensione. Beyond: Due Anime - Trailer "Beautiful Drama"