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[OM] La città incantata di Hayao Miyazaki

Creato il 30 aprile 2012 da Spaceoddity
[OM] La città incantata di Hayao Miyazaki[OM] Un turbinìo di colori e di fiabesche coincidenze porta una sveglissima ragazzina di nome Chichiro ad affacciarsi contemporaneamente all'adolescenza e a un mondo che tutti abbiamo sognato, chi con terrore, chi con tenerezza: oltre un casolare di campagna sta un vasto campo abitato da un fiume ormai languente e dai resti di quello che sembra agli intraprendenti genitori della giovane eroina un vecchio parco giochi in disuso. Basta però addentrarsi in questo mondo che le abitazioni assumono l'aspetto sinistro di una città or ora abbandonata, ci sono ancora pentole fumanti nelle osterie deserte e l'insana curiositas degli adulti caccerà la fanciulla nei pasticci delle fantasie, della memoria e dell'amore.
Se anche il mondo fosse pieno di favole come questa, forse avremmo sempre bisogno di rivederle. La città incantata (2001) è uno dei migliori cartoni animati sbarcati nelle nostre sale negli ultimi tempi: uno di quelli che ricorda capolavori dei bei tempi andati per l'accuratezza e il tratto dei disegni e nello stesso tempo fa ricorso a raffinatissime animazioni grazie alle quali movimenti e luoghi vengono arricchiti di una corposa dimensione volumetrica. La città incantata, che ha vinto l'Oscar e l'Orso d'oro per la migliore animazione, vanta un architetto d'eccezione: si tratta di Hayao Miyazaki, regista - tra le altre cose - di fortunatissime serie televisive come Heidi e Lupin III. Miyazaki sa senz'altro dialogare con i bambini, dirigendo un cast di immagini e di colori al cui confronto in quanto a sfarzo e bellezza molte altre recenti produzioni letteralmente impallidiscono.
[OM] La città incantata di Hayao MiyazakiSul piano simbolico numerose sono le suggestioni e le tentazioni, di stampo soprattutto antropologico, troppi sono gli elementi caratteristici: dall'antro buio, al riproporsi in varie occasioni dell'elemento (soprattutto orientale) del fiume, alla misteriosa topografia della regione. È insomma difficile pensare alla permanenza di Chichiro nella città incantata, ai suoi incontri, alle sue incombenze come qualcosa di diverso da un'iniziazione all'amore. Sul piano più strettamente narrativo, a dispetto di qualche passaggio poco chiaro, si apprezza in modo particolare la straordinaria semplicità e la tenerezza di questa fanciulla che non si stupisce di fronte a nulla di ciò che le accade, salvo vedersi d'un tratto investita dall'onda in piena dei ricordi che ribollivano silenziosamente in lei.
[OM] La città incantata di Hayao MiyazakiIn altre parole, se i colori ammaliano e riscaldano i più piccoli spettatori, l'ambientazione esotica e molto estiva ammicca al pubblico adulto e ai suoi sogni realizzati o - perché no? - ancora realizzabili, mentre ai ragazzini il cui corpo cresce troppo in fretta perché abbiano il tempo e la possibilità di accorgersene davvero La città incantata offre albergo sicuro e prezioso come una matassa che si va infine dipanando attorno a loro, un patrimonio di immagini e metafore da scoprire poco alla volta e da aggiungere alle esperienze quotidiane, dentro e fuori il cinema, dentro e oltre i paradisi o gli inferni dei sogni di ciascuno.

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