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A volte mi spavento per quanto sono sciocca e infantile, il sentirmelo poi dire da mio figlio, mi fa vergognare ancora di più.A volte sono esageratamente gioiosa a volte sono tremendamente "saudade", non ho quasi mai la via di mezzo, la via aurea, quella mediana e del mediano.A volte sono profetica, come in questo acrilico su cartone, realizzato 15 anni fa, allora non avrei mai pensato che la mia quieta vita avesse mai potuta assomigliare a quella di Frida. L'opera è intitolata,"Omaggio a Frida Kahlo", la grande artista messicana che ha avuto una vita tormentata sia fisicamente con il corpo storpiato e incapace di dargli il tanto desiderato figlio che con il marito che l'ha usata. Ha avuto altri amori eppure non è mai riuscita a staccarsi da quel mostro che era pure un grande artista cioè Diego Rivera. Frida era letteralmente spaccata in due, dipingeva quadri spaventosi dove il suo corpo veniva martoriato e incredibili fiori e frutti pieni di forza, vitalità e colore. Anche in fin di vita ebbe la forza di scrivere... viva la vita. Io come lei, ho il corpo e l'animo pieno di ferite, al collo non ho il teschio di mio figlio, ma ho la sua lontananza che ho provocato io, lui non sarebbe mai andato via da me. Io come lei sono sdoppiata, fra il dolore e la gioia, fra la saggezza e l'infantilità. Io come lei ho avuto amori finiti male, un matrimonio finito e come lei, nonostante tutto sono innamorata pazza della vita. Il volto che ha al collo il piccolo teschio è stato da me ripreso per la copertina del mio romanzo, "Sono bruna e sono bella", mi auguro che questo volto sia scomparso tre le pagine del romanzo e che di me rimanga solo il volto della verde speranza.
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