Pugliese.
Pugliese dei miracoli, dei nomi e dei diavoli, del misticismo e della laica allegria del vento sempre complice e al servizio del pastore e dell’ulivo che suda il caldo dell’estate più bella, più blu di cielo e più bianca di luce che c’è.
Io sono anni che vengo tra queste terre benedette e uniche, vengo perchè non so o perchè non ne posso fare a meno per quel misterioso gioco della memoria che analizza i ricordi, li trasporta nel presente, li rinnova e li cambia come fossero respiri dagli inizi secolari o che non si chiudono, non si concludono mai e che mantengono croccante il pane che hai tagliato venti anni prima o non seccano mai quel vasetto di olive che la tata preparava e che tu non hai mai avuto il tempo di aprire.
Sono appena le ventidue che decido di passare all’azione; prendo la macchina e, come faccio ogni volta, salgo da Manfredonia verso Mattinata fino a Monte, vado a vedere il Silenzio.
E qui mi devo spiegare: appena passato il paese, prendendo la direzione San Giovanni Rotondo, si supera il bivio per Macchia e si imbocca il lungo rettilineo che porta al paese di Padre Pio, dopo un chilometro scarso, se è notte come questa notte e se il cielo è così pieno di stelle da doversi vergognare, ti trovi davanti a uno degli spettacoli più unici da vivere e più difficili da dimenticare.
Lì puoi “ascoltare il buio e vedere il silenzio”.
Credo di avere portato in questo posto decine di persone, tutti amici fidati e dopo essermi fatto promettere il totale mantenimento del segreto e la massima riservatezza e non prima di avere tranquillizzato i più suggestionabili, enfatizzando con parola giusta questo straordinario spettacolo, ho visto molti di loro piangere o altri addormentarsi alla luce brillica delle stelle e al più impetuoso silenzio mai ascoltato prima.
E cioè per sempre."Lucio Dalla