Allontanandosi dal jazz eccolo in nuova veste, quella di fan e di ammiratore di Ray Charles, e da questo amore per l’artista scomparso nasce “That's What I say .John Scofield plays the Music of Ray Charles”album contenente una manciata di tracce (13) e uno stuolo di ospiti di grandissimo spessore, da Dr. John ad Aaron Neville, per continuare con Mavis Staples e attraverso altri illustri nomi arrivare a John Mayer.
Tornando al vecchio amore del blues e del r’n’b’, Scofield scopre le corde più calde della sua chitarra affascinando l’ascoltatore con un groove e delle vibrazioni bollenti tese in un’atmosfera assolutamente da brivido.
Non si deve essere grandissimi intenditori di blues o musicisti navigati per gustare al meglio questo meraviglioso tributo ad un artista che difficilmente è passato inosservato alle orecchie di chiunque lo abbia ascoltato, sia per la valenza compositiva delle stesse canzoni e sia per l’interpretazione magnifica di un chitarrista che si diverte come un bambino ad ogni disco.
Viene da sorridere se si pensa che “That’s What I say” è stato registrato praticamente senza sovraincinsioni in una settimana soltanto, cosa che non accade quasi più ormai tranne rarissime eccezioni, vista la continua e narcisistica ambizione a caricare sempre di più gli album di suoni e note.
Tra le 13 canzoni spiccano per la loro indiscutibile forza: Sticks and Stones, stupenda nell'arrangiamento riverberato alla Martin, Medeski and Wood; You Don't Know Me, un dialogo da brivido tra Aaron Neville e la AS200 di Scofield, scura come non mai e Georgia On My Mind, cammeo acustico in solitario di uno standard jazz con un'armonizzazione ricca e articolata.
John Scofiel, That's What I say . John Scofield plays the Music of Ray Charles, Verve Records, 2005
Buona scelta
IBD