Magazine Talenti
Questo è un omaggio a Cesare Forlini, ex primario del Reparto Oculistico dell'Ospedale Santa Maria delle Croci, esempio di Buona Sanità, di generosità e di misericordia. Molti anni fa, passai una decina di giorni al Reparto Oculistico dove lavorava lui, cosa ricordo? Mio figlio, aveva tre anni, con un camicione bianco in braccio al chirurgo che lo consolava, mentre mio figlio mi guardava con occhi sperduti... che dolore per me vederlo portare via verso la sala operatoria. Mio figlio si era ustionato le mani, ambedue, sul vetro del forno della stufa, da quel trauma divenne strabico, ora, dopo quell'intervento, gli è rimasto uno strano modo di guardare, tale e quale allo strabismo di Venere, Che sia per quello che ha sempre avuto attorno frotte di donne... troppe, io ne avevo paura, avevo paura che lo rovinassero, le ho tenute a bada sino a che ho potuto, ora mio figlio ha trovato, evento raro, la sua anima gemella (kisses baby) e così ho finito di preoccuparmi per le sue donne. Ritorniamo all'operazione, dopo l'intervento, mio figlio rimase bendato, al buio senza vedere per circa una settimana, io ero preoccupatissima, ma lui fu molto buono, non si lamentò mai, tranne una volta.Nella visita medica mttutina, il primario,in persona effettuò la prima medicazione, dopo di ciò, mio figlio cominciò a lamentarsi sempre più, dicendo che aveva male, io andai dal primario a dire che qualcosa ci doveva essere perché mio figlio non si era mai lamentato prima. Il primario disse che erano sciocchezze. Mio figlio iniziò a piangere sempre più forte, fu allora che un giovane medico, a me piace pensare che fosse proprio Forlini, venne e tolse la benda a mio figlio, sapete cosa era successo? Il primario aveva eseguito male il medicamento, le ciglia degli occhi, che erano state tagliate per l'intervento, erano rivolte all'interno dell'occhio, e pungevano dritte e ispide, come peli di una barba sulla ferita dell'occhio. Dopo che il giovane, principiante medico rifece la medicamentazione, mio figlio smise subito di piangere. Arrivederci Cesare, ciao
Potrebbero interessarti anche :