"Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell'ora felice: io e il colore siamo tutt'uno. Sono pittore".
Diversi mesi orsono avevo inaugurato una serie di post sul tema della…Passacaglia nel ’900. Avendo dedicato i due precedenti rispettivamente a Ravel e a Britten, pensavo inizialmente di intitolare il terzo appuntamento al Webern della Passacaglia per orchestra op. 1, brano che riveste un ruolo decisivo nell’ambito della storia del linguaggio musicale del Novecento e che nei suoi aspetti formali, armonici e di orchestrazione, preannuncia già il percorso futuro del compositore.
Tuttavia, per il mio speciale attaccamento alla produzione musicale francese (non solo della nostra epoca), ho deciso di proporvi un ascolto di Henri Dutilleux (1916), autore poco conosciuto dal grande pubblico e decisamente sottovalutato anche dagli addetti ai lavori, che ha scritto in forma di passacaglia il movimento iniziale della sua Prima sinfonia, Passacaille: Andante (1951). In questo brano il basso di passacaglia, dalla struttura ritmica articolata e viva, è enunciato nel pp dai contrabbassi e poi armonizzato e variato con invenzioni tematiche e soprattutto coloristiche sempre nuove; il discorso musicale procede, attraverso idee melodiche fascinose, per accumulazione anche dinamica e va poi estinguendosi, componendo una struttura formale direzionata e lineare.
Io trovo che sarebbe interessante coreografare un brano come questo. Chissà se qualcuno ci ha già pensato…?
§