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Omaha Poker: la spiegazione delle mani del gioco

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Omaha Poker: la spiegazione delle mani del gioco

scritto da admin in data 8 marzo 2012

Omaha Poker: la spiegazione delle mani del gioco

L’Omaha poker potrebbe diventare così popolare come il Texas Holdem? Anche se l’Omaha non è certo nuovo del mondo del poker, si sta guadagnando molta popolarità grazie ad internet e a tutte le persone che, magari stanche del Texas Holdem, vogliono provare qualche altra tipologia di gioco.

L’Omaha è un gioco molto simile al Texas Holdem, ad eccezione del fatto che vengono distribuite quattro carte invece di due. Poi si danno cinque carte sul tavolo e si fanno le scommesse, nello stesso modo del Texas Holdem. La prima scommessa si fa prima delle prime carte comuni, la seconda si fa con le prime tre carte comuni, un altro giro di puntate si fa dopo la quarta carta giocata e un ultimo giro di puntate si fa dopo che l’ultima carta è stata girata. Per fare il punteggio finale, nell’Omaha è necessario utilizzare due carte dalla propria mano e tre carte tra le cinque comuni.

Avere le altre due carte in mano fa una grande differenza in termini di qualità delle mani. Le scale e i colori sono molto più comuni. Ecco che la mano minima con cui si dovrebbe puntare è dunque più alta nell’Omaha che nel Texas Hold Em. Se tre delle cinque carte comuni sono tutte dello stesso seme, allora è molto probabile che qualcuno abbia un colore. Se avete qualsiasi altra cosa, si deve continuare solo con estrema cautela. Ciò è ancor più vero quando si gioca con più giocatori, come ad esempio nei tornei, dove amche punteggi molto elevati come le scale sono probabili.

In un tavolo da dieci giocatori, è probabile anche avere due o più colori allo showdown. Ecco dunque che conviene sempre avere la mano più alta possibile, anche una mano più alta solitamente della media, prima di fare delle scommesse rischiose e di grande importo.


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