E’ appena uscito sugli schermi francesi il film di Roschdy Zem sul caso che venti anni fa scosse e divise l’opinione pubblica transalpina. I fatti risalgono al 24 giugno 1991 quando i gendarmi scoprirono il corpo trafitto da 15 pugnalate di Ghislaine Marchal nello scantinato della sua villa, la “Chamade”. Fu accusato dell’orrendo crimine il giardiniere della signora Marchal, che prima di morire scrisse su una parete in lettere di sangue il nome del suo assassino: OMAR M’A TUER, letteralmente “Omar mi ha uccidere” con tanto di errore grammaticale.
Il film si basa sull’inchiesta di Jacques Verges che prese le difese di Omar e pubblicò il libro omonimo “Omar m’a tuer. Histoire d’un crime” (Edizioni Michel Lafon, 1994) e sul romanzo di Jean-Marie Rouart “Omar : la construction d’un coupable” ( Paris : de Fallois, 1994)
“Se il processo di Omar Raddad suscita tanta emozione, è perché è esemplare, in quanto mostra su quale fondo di irresponsabilità e di disprezzo per l’individuo si confeziona un errore giudiziario” (Jacques Verges).
Segnaliamo il libro dello stesso Omar Raddad ” Pourquoi moi ?” (Perché io?”) con la collaborazione di Sylvie Lotiron. (Paris : Éd. du Seuil, 2003).
Consigliato da Lino
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