Lyna Ring;
Dietro lo pseudonimo di Lyna Ring si cela una scrittrice di grande esperienza, non più giovanissima ma entrata solo di recente nella Bloody Roses Secret Society. Scrive per vivere le avventure che nella vita rifuggirebbe come la peste, a cominciare dall’esperienza limite di possedere un gatto per finire con quella inconfessabile di fuggire con un vampiro. Il suo vero nome è Lina Anielli, nata ad Anagni (Frosinone). Sposata con Gianni, ha due figlie, Mariagiovanna, con cui divide la passione per la scrittura, e Antonella, laureata in lingue straniere (inglese e russo). Ama molto leggere, con gusti che spaziano dal thriller al fantasy, dal mainstream al noir. Dal 2003 ha ripreso a coltivare la passione per la scrittura, che aveva già ai tempi della scuola superiore, ottenendo anche diverse soddisfazioni e pubblicando numerosi racconti. Nel 2006, con il racconto “Ho dimenticato di comprare il regalo”, si è classificata terza al premio letterario Writers Magazine Italia.
«Mi fai paura… – mormorò, poi si portò la mano alla bocca – Scusami, non volevo dire questo.»
«Sì che volevi dirlo», rispose lui in un sussurro, piegando la testa e sfiorandole il collo con il naso, annusandola con lentezza infinita.
Titolo: Ombra di Velluto
Autore: Lyna Ring
Serie: #
Edito da: Mammaeditore
Prezzo: 9.80 euro
Genere: Young Fantasy, Urban Fantasy, Vampiri
Pagine: 350 pag
Voto:
Trama: Chi abita in quella casa? È assurdo che non si veda mai uscire o entrare nessuno. Eppure c’è un gatto… La famiglia di Mariasole si è trasferita nella villetta il cui giardino confina con un edificio dall’aspetto antico. Un gatto dal pelo lungo e nero che scatena fremiti e sensazioni sconosciute, un muro che muro non è, cunicoli e porte invisibili. Mariasole cercherà di scoprire chi sia il ragazzo dagli occhi color ghiaccio che le abita accanto. “Curiosity killed the cat” ma non in questo caso. Qui a rischiare la pelle è la ragazza. Il vicino dalle iridi grigie e dall’aria gitana, infatti, è un po’ troppo aggressivo, agile, silenzioso. Come un gatto appunto, e questo non è il suo unico ineffabile segreto.
Recensione:
Ombra di velluto è un fantasy alla moda, che attirerà sicuramente centinaia di fan del genere vampiresco, e per questo motivo lo consiglio innanzitutto a un pubblico adolescenziale che ha apprezzato la serie Twilight e simili.
La scrittrice, italiana di fatto ma non di nome, ha utilizzato un geniale escamotage editoriale, che di certo la aiuterà a guadagnare qualche lettore in più: si è firmata con uno pseudonimo inglese, “Lyna Ring” invece del meno cosmopolita Lina Anielli. E già solo per questo è riuscita a incuriosirmi e invogliarmi alla lettura.
Non è facile, ormai, dopo tutte le repliche e le scopiazzature in salse internazionali, riuscire a creare un romanzo d’amore che coinvolga una ragazza umana e un giovane vampiro, senza scadere nel trito e ritrito. Riuscire a descrivere in modo interessante delle creature così abusate dalla fan fiction è un’impresa quasi disperata, e, infatti, non si può affermare con onestà che Ombra di velluto abbia nell’originalità il suo cavallo di battaglia.
Però pensiamoci bene: già il titolo può accennarci qualcosa sullo stile di questa autrice esperta, nel senso che l’accostamento di termini descrive in una sola espressione tutti i personaggi misteriosi che incontreremo all’interno del romanzo. Il termine “ombra” evoca i meandri infernali dell’oscurità, elemento essenziale nella narrativa di questo genere, e location indispensabile per qualsiasi ambientazione vampiresca. Il genitivo “di velluto” invece ci avvolge in un’aura di mistero, nascondendo alla nostra vista la verità, come se ci trovassimo di fronte a una pesante e spessa tenda viola, ma allo stesso tempo riesce a farci sentire la delicatezza e la morbidezza di un amore come quello tra i due protagonisti. Complimenti per la seconda volta per questa scelta editoriale, che io trovo molto azzeccata.
Mariasole è la protagonista principale del romanzo, ma divide la scena con altri tre personaggi ugualmente importanti e funzionali alla riuscita della trama: Hermes, Elena e Cagliostro. Ci sono poi altri personaggi, più marginali e forse meno caratterizzati, come la migliore amica Francesca.
Mariasole è una bella ragazza, con i lunghi capelli lisci dai riflessi ramati, con le guance lentigginose e il sorriso perfetto, insicura ma coraggiosa. D’altra parte, non ci vuole forse coraggio per affrontare la consapevolezza che il proprio ragazzo è un vampiro? Ma un tratto essenziale della sua personalità è anche la sua curiosità, che si riscontra fin dalle prime pagine: non riesce a smettere di farsi domande su quella vecchia e lugubre casa che contrasta con le villette intorno, quasi sospesa in un altro tempo, e sul suo invisibile proprietario. Inoltre è scocciata per aver dovuto lasciare tutta la sua vita allegra di città per un piccolo paesino noioso, proprio come Bella.
Hermes è un vampiro, ma non di quelli che vanno tanto di moda adesso: lui è un vampiro vero, uno che non può uscire alla luce del sole, insomma una vera e propria creatura della notte. Alto, dai tratti somatici gitani, con i capelli lunghi, neri e ondulati, non rispecchia per nulla la pallida figura slavata dei Cullen, ma ha un tratto comune anche a loro: si ciba solo di sangue animale, perché non fa mai del male ai mortali. I suoi occhi di ghiaccio conquisteranno subito Mariasole, creando in lei agitazione e scompiglio tipici dell’amore.
Cagliostro è un bel gatto nero, con il pelo lucente e i riflessi pronti, scontroso con tutti tranne che con la giovane Mariasole, che lo adora. La particolarità di questo romanzo è che il gatto descrive tutto ciò che si presenta ai suoi occhi in prima persona, con le sue considerazioni scorbutiche e diffidenti, tanto che ci viene da chiederci se sia davvero solo un animale…
Elena è un altro vampiro, di tempra diametralmente opposta rispetto a Mariasole: senza scrupoli, gelosa, invidiosa, glaciale e cattiva; il suo ruolo principale è metterle i bastoni tra le ruote e cercare di portarle via Hermes in una lotta senza esclusione di colpi, come una vera antagonista che si rispetti.
Ma un altro elemento è importante in questo romanzo: l’esistenza di un altro mondo misterioso, Nadir, in cui il tempo scorre in modo differente rispetto al nostro, e che è popolato esclusivamente da vampiri. L’autrice avrebbe potuto far più leva su questo elemento, perché era un ottimo spunto narrativo, ma forse si riserva di utilizzarlo in un futuro sequel del romanzo, magari ambientato proprio in questa particolare realtà.
Infine lo stile: Lyna ci conduce attraverso una storia scorrevole, abbastanza semplice, ma mai noiosa, nonostante le corpose 350 pagine. Una volta iniziato, il romanzo scorrerà via veloce e senza intoppi, in men che non si dica, e potrà essere riletto più volte senza che per questo venga a noia. L’autrice è stata abile nell’intrecciare le fila del discorso calibrando gli elementi principali e quelli di sfondo, senza dimenticare la parte descrittiva. In definitiva, un libro carino e piacevole, da consigliare a chi ama il fantasy, ma senza pretese di significati filosofici o interpretazioni ricercate, con uno stile adatto a tutti e rivisto a fondo grazie ai vari passaggi di editing.