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Ombre delle ‘ndrine sul delitto di Yara Gambirasio

Creato il 01 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Le ombre delle 'ndrine sul delitto di Yara GambirasioE’ infiltrato il cantiere per la realizzazione di un centro commerciale e la cava di Macogna, salito alla ribalta delle cronache per essere per essere stato percorso in lungo ed in largo alla ricerca del corpo senza vita di  Yara Gambirasio, la ragazza scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra. La Procura antimafia ha infatti sottoposto ad indagine ben 13  persone indagate, dopo che un mandato dei magistrati Paolo Savio e Michele Stagno, Gico (Gruppo investigativo criminalità organizzata) della Guardia di Finanza e gli uomini del Nita (Nucleo interforze tutela ambientale) di Brescia aveva sequestrato lo scorso febbraio diversi ettari della Macogna. In quel terreno a Mapello, vicino a Brescia doveva sorgere un centro commerciale, esattamente dove un tempo si trovava una raffineria di petrolio, per fare posto alle fondamenta dei locali commerciali  si era estratta terra di risulta poi trasferita nella cava di Macogna, senza tuttavia che la ditta subappaltatrice, la Nordcave, ditta dei Bregoli di Brescia, ma che ha come unico socio la M.Fa., una società lussemburghese, avesse le autorizzazioni  necessarie.Sembra che la terra del cantiere di Mapello “abbia interessato la falda della cava Macogna ed abbia prodotto un danno ambientale o comunque un’alterazione dello stato originario dei luoghi.” Un terreno che tra l’altro i comuni circostanti di Travagliato, Cazzago San Martino, Rovato e Berlingo da tempo hanno proposto di trasformare in un parco.Da qualche settimana poi si è parlato di Mapello anche perchè le tracce dell’esame autoptico hanno rivenuto nei polmoni di Yara tracce di polvere da cantiere ed è anche da lì che si segue la così detta pista salentina. Oggi sul cantiere si allungano le ombre della ‘ndrangheta, le stesse che coinvolgono anche un’azienda di Gualtieri. Le ditte coinvolte nelle indagini risultano essere Autotrasporti Giglio di Gualtieri, di cui è titolare il 44enne di origine crotonese Giuseppe Giglio noto alla DDA perchè subiva il pizzo dalla cosca dei Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, risulta comunque che Giglio aveva appaltato i lavori di Mapello proprio perchè doveva pagare il pizzo alla ‘ndrina dei Nicosia.


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