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ombre interiori

Creato il 16 gennaio 2012 da Occhio Sulle Espressioni
ombre interiori Figures de cire
1914
Francia
Regia: Maurice Tourneur
Scritto: André de Lorde
Noia da ricchi. Due borghesissimi spacconi, Pierre e Jacques, tentano quella scommessa su cui sono state costruite tante leggende: passare la notte in un luogo pauroso, in solitaria. Son stati cimiteri, case infestate, stavolta tocca al museo delle cere del posto, con tanto di custode anfitrione di profondi abissi o lui stesso impersonificazione della morte.
Pierre inizia quindi il suo viaggio antelucano fra rappresentazioni di criminali e efferatezze d'ogni tipo, situazioni truci, drammatiche, scientifiche; visto che deve passare il tempo potrà anche riflettere su come l'uomo "gestisce" il suo prossimo.
Il signor Pierre però non ha fatti i conti con la più grande paura esistente, quella dell'impalpabile, l'ignoto che viene da dentro se stessi, fomentato dall'immaginazione. Il luogo sarà un attizzatoio, i rumori naturali e l'immobilità delle statue diverranno suoi nemici, e la sua spocchia cederà in favore della follia, con la luce che porterà l'altro scommettitore a saggiarne la profondità. Subito pronta un'altra figura da esporre!
Maurice Tourneur era il padre del più celebre Jacques, autore noto soprattutto per i suoi più volte ricordati horror, quali Il bacio della pantera, Ho camminato con uno zombi, La notte del demonio. Qui mette in scena uno scritto di André de Lorde, autore principale del teatro Grand Guignol parigino. Il risultato è proprio un qualcosa con il sapore del palcoscenico, con gli attori che arrivano effettivamente da quel mondo.
Curiosi accenni di panoramica, in un periodo in cui spadroneggiavano i piani fissi, fanno da particolare cornice tecnica.

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