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Nei film western si sente sempre parlare di canyon,il più famoso è il Grand Canyon in Arizona,scavato dal fiume Colorado,oh yeah...ci stava bene.
penso che tutti lo conoscano e che a molti piacerebbe visitarlo...ebbene,io sono andato fino nella Non Valley,in Trentaino,a visitare per voi il Rivere Park of Novella.
Insomma,parlando come mangio,visto che l'Arizona è un pò fuori portata ho scoperto che c'è un canyon anche a Romallo,in Val di Non,scavato dal rio Novella...non sarà come il Grand Canyon ma,in proporzione,penso che sia ugualmente interessante...e sicuramente più alla portata che non il suo concorrente a stelle e strisce.
In un assolato sabato mattina,infernamente riscaldato da un anticiclone africano,prendo armi e bagagli e parto,destinazione Romallo,più precisamente Parco Fluviale Novella.
Dopo un tranquillo viaggio in mezzo ai meleti,la val di Non è famosa per produrre mele e imprenditori, arrivo all'entrata del parco, purtroppo mi dicono che non posso parcheggiare li ma che devo andare fino in paese e poi scendere a piedi.Molto furbescamente,trovo una piazzola dietro la prima curva,sogghignado parcheggio l'auto e mi dirigo, fresco come una rosa, all'entrata...dov'è la biglietteria?All'entrata direte voi...no,la biglietteria è in paese. Con la coda tra le gambe torno alla macchina e mi dirigo fino in paese.
Arrivato a Romallo scopro subito che,o si è molto pratici del parcheggio creativo, o di parcheggiare l'auto non se ne parla...è quasi consigliabile venirci in moto.
Comunque,grazie al mio spirito d'iniziativa e alla mia fantasia nel vedere parcheggi dove non ce ne sono,riesco a trovare un posto all'auto e a dirigermi in biglietteria.
Dopo una passeggiatina di una mezz'oretta tra le campagne arrivo nuovamente all'entrata,dove consegno il tanto sudato biglietto e mi danno un elmetto protettivo per fare il tour.
All'inizio il tutto si presenta come una passeggiata nel bosco,poi,ad un certo punto,s'inizia a scendere lungo la montagna e si arriva fino ad un torrente,al che penso che come attrazione è un pò scarsina,comunque proseguo lungo la passerella che costeggia il fiume lungo la parete rocciosa.
Ad un certo punto c'è una delle guide del parco che ci spiega il significato di alcune strane colonne con alla sommità delle teste all'apparenza africaneggianti: quelle sono delle opere d'arte dedicate alle Anguane,forme di vita mitologiche,affini all'acqua,metà donna e metà animale che riuscivano a far innamorare tutti gli uomini e che,mirabile quanto utopistico intento,volevano importare nella società umana l'organizzazione delle api...da dove gli fosse venuta quest'idea non lo so,però se fossimo organizzati come delle api,a mio avviso,staremmo sicuramente meglio.
Continuo lungo la passerella convinto che risalga lungo il crinale e torni nel bosco ma...si dirige verso una crepa nella montagna.
All'interno uno spettacolo fantastico,il canyon,umido ma piacevolmente fresco,uno spettacolo che pareva uscito dalla cena finale del primo capitolo della Maledizione della Prima Luna,sotto di me scorreva il torrente con un acqua cristallina che dava una sensazione di fresco fantastica,sopra di me s'intravvedeva il sole e in mezzo roccia scavata dal torrente,si potevano vedere tutti gli strati e i colori erano fatti risaltare dalla patina d'umidità che permeava il tutto.
Nel proseguire all'interno di questo spettacolo della natura ci si sente come Indiana Jones,per i primi che hanno scoperto questo posto deve essere stata un'esperienza spettacolare e d emozionante,lo scorrere dell'acqua e le statue delle anguane mi fanno compagnia lungo tutto il tragitto che,alla sua fine sbuca in mezzo al bosco,seguo il sentiero fino a trovare i cartelli che m'indirizzano verso l'entrata del parco...una mezz'oretta di camminata anche lì in mezzo ai meleti.
Arrivato alla partenza prendo il bus navetta,almeno per il ritorno non ho dovuto farmela a piedi,e rientro in paese a riprendermi l'auto.
Che dire,uno spettacolo fantastico,un'idea d'avventura coinvolgente,assolutamente da ripetere!
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