Ombre rosse per Galimberti

Creato il 13 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Gianluca Galimberti, simpatico e bravo insegnante di fisica del liceo scientifico, ha meditato a lungo prima di accettare la candidatura. Poi l’ha accettata, ma al Pd non è iscritto.
Ambrosoli aveva addirittura rifiutato la candidatura pubblicamente, poi tempo dopo l’ha accolta. Con risultati assai negativi.
Il Galimberti che ha riflettuto a lungo aveva delle ragioni per non schierarsi subito, valide o meno. Quel candidato potenziale è la stessa persona che ha compiuto un cammino che lascia il segno. Quanto pesa, quanto fa male questa scelta galimbertiana allo stesso candidato, inizialmente apolitico?
Galimberti “al naturale” è apolitico o non di centrosinistra. Ha accettato di schierarsi a determinate condizioni.
Un giorno penserà “ho ceduto”? Lo sta già pensando? Se lo pensa, ne soffre. Oso porre un problema: potrà o può Gianluca Galimberti odiare se stesso per aver ceduto?
Se qualcuno lo ha convinto, lo ha veramente convinto? Il candidato non sapeva per esperienza che cosa l’avrebbe atteso, né aveva visto altre persone compiere lo stesso suo cammino di accettazione (o no?).
Gli entusiasti renziani, esaltati dal profumo di vittoria, hanno trascinato e contagiato un uomo che ha forse anticorpi di lunga durata?
Galimberti può quindi pentirsi quando, in caso di vittoria, dovrà venire a patti, ancora e ancora e ancora?
Da trattare con cura.
Ipotesi opposta. Galimberti esce dal tunnel cattolico e capisce che finalmente può sentirsi libero. Ma liberarsi dopo anni è doloroso e pericoloso se succede troppo in fretta.
L’unica personalità chiara e sicura può essere Rosita Viola di Sel, se accetta. Questa sì è una candidata per così dire “naturale”, per la sua storia. Chi si stupisce che la sua candidatura venga richiesta, non proposta?
Una scelta simile, quella di Partecipolis, che pure ha lavorato sul serio, mette poi in grave imbarazzo politico gli elettori di centrosinistra, che hanno sofferto moltissimo per il governo Monti e non solo. Gli elettori di sinistra sono molti, ma non sono rappresentati che da democristiani, al di là delle solite dichiarazioni di comodo. Chi ha una storia la porta dentro di sé e non la può cancellare per disciplina di partito.
I leghisti non so come abbiano potuto sopportare un Berlusconi col suo Alfano. E la Padania non è in Italia. Siamo chiari.
I 5 stelle a Cremona sono troppo deboli.

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