Ombre sinistre sull’Eliseo. Ma poi cambierà qualcosa in Europa?

Creato il 05 maggio 2012 da Iljester

François Hollande è dato per vittorioso. La sua probabile vittoria è sostenuta da due o tre fattori non di poco conto. Il primo attiene al segmento di popolazione portato a votarlo. Per lo più i giovani (che spesso sragionano quando si tratta di politica), poi i musulmani francesi, che con Sarkozy avevano pochi margini per rivendicare i loro diritti (che quasi sempre negano nei loro paesi), e infine il fattore più importante: l’Europa. Perché è chiaro che i francesi sono letteralmente insoddisfatti della politica di Sarko (e noi con loro). Troppo filo-germanica, troppo vicino alla Merkel, e dunque sensibilmente favorevole all’egemonia tedesca sull’economia europea.

Se Sarkozy dovesse perdere, il problema è capire cosa farà Hollande. Ci si domanda: davvero ritratterà il Fiscal Compact? Davvero rimetterà tutto in discussione, per far contento il suo elettorato? Davvero romperà con la Merkel in nome di un ritrovato nazionalismo e di un nuovo keynesianesimo che allenti le politiche rigoriste volute da Berlino?

Ne dubito, almeno per quanto riguarda il rompere con la Merkel. E per un motivo semplice. Hollande è del PS. E il PS è sempre stato a favore dell’europeismo (di questo europeismo). L’asse Francia-Germania ormai è consolidato e trovo difficile che si spezzi solo per soddisfare i delusi dell’euro. E credo pure che Hollande non tradirà il rigorismo del Fiscal Compact. Almeno non del tutto. Il PS, come la nostra sinistra, è portato a creare spesa, e le politiche di rigore sono indubbiamente un legaccio troppo stretto per chi è abituato a cercare consenso, spendendo e spandendo il denaro pubblico. Perciò il nuovo presidente farà di tutto per coniugare spesa e rigore. E quale modo migliore se non innalzando la pressione fiscale?

Ma sono solo ipotesi. In ogni caso, il ritrovato “scetticismo” di Hollande nei confronti dell’Europa pare essere più il frutto di un’ottima — questa sì — campagna elettorale che di una reale intenzione di rientrare nei confini. Ed è chiaro che questa imminente vittoria sia stata notevolmente agevolata dallo stesso Sarkozy e dalla sua palpabile arroganza. Avesse quest’ultimo agito con maggiore umiltà e avesse stretto un asse e un alleanza con il centrodestra italiano che governava fino a ieri l’altro, credo che non saremmo arrivati a questo punto e Hollande sarebbe stato molto lontano dall’Eliseo. E invece è lì a due passi.

Altra cosa non di poco conto, la vittoria di Hollande invertirà le politiche migratorie di Sarkozy. La Francia con la sinistra al governo tornerà a essere una meta ambita dagli immigrati del Magreb di lingua francese. E indovinate un po’ quali saranno i porti di approdo? Ovviamente quelli italiani. Perciò prepariamoci alle nuove invasioni. Se la Francia riaprirà i propri confini, allora a noi italici non resta che calarci le braghe e attendere la grossa infornata, perché è bene ricordarsi che il nostro è un governo sostenuto anche dalla sinistra, e non avrà mai il coraggio di respingere i clandestini che tenteranno di approdare sulle nostre coste, bruciando tra l’altro, parecchio turismo, che in questo periodo di crisi è come manna nel deserto.

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di Martino © 2012 Il Jester 


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