Questo blog è stato minacciato di querela da “una grande multinazionale dell’omeopatia” per diffamazione. Sono costretto ad eliminare ogni riferimento all’azienda.
Evidentemente anche la libertà di parola per certe aziende deve essere diluita così tante volte da essere praticamente… inesistente.
Nella prima parte dell’articolo sull’omeopatia (vedi qui) ho parlato delle “leggi” di questo controverso metodo terapeutico… mettiamole in ordine:
1) Similitudine: la sostanza che provoca la malattia può anche curarla (e fin qui… i vaccini si basano su questa idea di base, e funzionano)
2) Infinitesimale: più si diluisce un farmaco, maggiore è la sua forza curativa. (Non importa che dopo 12 diluizioni centesimali non ci siano più molecole di principio attivo, i medicinali omebopatici più cari arrivano anche a 100 o 1000 diluizioni consecutive)
3) Dinamizzazione: la soluzione, diluizione dopo diluizione, viene scossa centinaia di volte al minuto per “risvegliare le proprietà medicamentose delle sostanze e porle nelle condizioni di agire sul nostro organismo” (e qui ho citato il fondatore dell’omeopatia, il tedesco Hanhemann).
Quindi, contro ogni legge della fisica e della chimica, facendo leva più su una versione annacquata della magia che ad una qualsiasi metodologia scientifica, questa “dinamizzazione” diventa la vera essenza del medicinale omeopatico, e viene spesso chiamata potentizzazione(sic!). Sembra incredibile ma gli omeopati infatti sostengono che più si scuote una soluzione e più la si diluisce, più diventa potente (e quindi bisogna assumerla con cautela, seguendo le direttive del “medico”, che naturalmente è lautamente pagato per spiegarti quante gocce d’acqua puoi assumere e in che modo!!!)
Delirio puro: il metodo Korsakov
In omeopatia esiste un metodo, detto Korsakoviano (Korsakov era un allievo di Hanhemann, furbo tanto quanto il maestro, evidentemente) che consente di ottenere la diluizione della soluzione svuotando completamente il flacone ad ogni passo della procedura, riempiendolo poi di altra acqua distillata. Il liquido che resta attaccato per adesione al flacone è la “memoria” della diluizione precedente. Non è uno scherzo. Si usa frequentemente ancora adesso. Sì, anche in Italia.
Immaginatevi questi “dottori” che ancora nel 2011 prendono dell’acqua, la mettono in un flacone, sbattono per un po’ di minuti e poi buttano via il contenuto, poi lo riempiono di nuovo e avanti così per decine e decinde di volte… vi dico solo che esiste la dose 1000K che consiste di mille diluizioni, MILLE!
Immagine del medicinale eliminata a causa della minaccia di querela
Credete che sia un metodo ormai in disuso?
ASSOLUTAMENTE no, ad esempio il farmaco omeopatico anti-influenzale (non posso dire il nome perchè minacciato di querela, ma cercatelo sul web) è uno dei più venduti al mondo (incassi per 15 milioni di dollari all’anno negli USA! fonte) e consiste proprio in 200 diluizioni di Korsakov (30 dosi costano 31 euro, tra l’altro). Se vedete qualcuno comprarlo, prendete subito un flacone, svuotatelo davanti agli occhi e riempitelo di nuovo, sbattendo forte. Prima che l’acquirente possa lamentarsi dite subito “Eccovi un medicinale omeopatico 201k. Per questa volta è gratis, la prossima sono 10 euro, arrivederci”.
Dottori e farmacie pro-omeopatia
Purtroppo ormai non esiste farmacia che non abbia in bella mostra la scritta “Omeopatia”, mentre molti (troppi) medici la prescrivono regolarmente. Questo consente ad alcune società farmaceutiche di fare centinaia di milioni di euro di incassi all’anno vendendo flaconcini d’acqua. In Italia pare che la spesa annua per medicinali omeopatici si aggiri sui 300 milioni di euro (dati 2007), spesi da 8 milioni di italiani di cui molti si affidano ai rimedi non convenzionali per qualsiasi malanno, non solo i meno gravi.
Ecco come rispondere ai medici pro-omeopatia!
Si resta allibiliti davanti a dottori laureati che scrivono cose come “Maggiore è il numero di diluizioni più alta è la potenza del prodotto omeopatico” (fonte) o peggio ancora Farmacie che sostengono che “con la 7° diluizione centesimale terminano le “basse diluizioni” che possono essere somministrate con relativa sicurezza anche da un principiante. Le diluizioni più alte dovrebbero essere lasciate alla discrezione dei medici omeopatici di lunga esperienza, così che vengano prescritte quando ve ne sia reale bisogno” (link).
Tenendo conto che dopo la 12° diluizione centesimale si continua a dinamizzare solo acqua senza nessun’altra molecola potete immaginare che razza di superesperti debbano maneggiare queste pozioni magiche… altro che le centrali atomiche!
Un’altra chicca? Eccola, presa direttamente da un grande portale dedicato alla salute (link):
“Può capitare , soprattutto durante i primi giorni della cura omeopatica, che alcuni vostri sintomi si aggravino: sappiate che questo aggravamento è di solito brevissimo; nel caso persistesse, avvisate il vostro medico, che provvederà a modificare la cura o la posologia.”
E ci credo che si può peggiorare, non ci si sta curando in alcun modo!
Con l’omeopatia va’ tutto bene se il nostro corpo reagisce e guarisce da solo (come avviene normalmente a tutti noi), e in quel caso la guarigione è merito dell’omeopatia, altrimenti se non si guarisce si deve correre subito dal medico che magari i sintomi sono davvero gravi, quindi è il caso di curarsi con una medicina vera!!!
Ma allora perchè così tanti la usano?
Purtroppo la sanità “convenzionale” è lontana da essere perfetta.
Spesso i medici non danno retta ai pazienti, sono arroganti e poco preparati e consigliano medicinali inadatti per curare malattie banali che richiederebbero solo un po’ di pazienza e qualche giorno di riposo.
Ultimamente poi aumentano sempre più le persone che assumono medicinali ad ogni minimo mal di testa o raffreddore, diventandone immuni e rendendo praticamente inutili intere categorie di rimedi basati sullo stesso principio attivo.
Se a tutto questo aggiungiamo un’ottima strategia di marketing che punta a mettere in cattiva luce le “crudeli” società di Big Pharma (le multinazionali della medicina) contro le “buone” società omeopatiche (???b), e se aggiungiamo anche la voglia popolare di “rimedi naturali” contro la “chimica” dei medicinali comuni… et voilà, ecco qui un prodotto di sicuro successo: un medicinale senza alcun effetto collaterale che funziona quanto basta per soddisfare il paziente!
La realtà ovviamente è un’altra, le multinazionali dei prodotti omeopatici se ne approfittano di un prodotto che si ottiene praticamente a costo zero per guadagnare un mucchio di soldi alle spalle del paziente e spesso anche degli stessi medici, che vedono dei risultati e diventano sostenitori di questi metodi antiscientifici in modo acritico e, ahimè, ben poco professionale.
Ecco come dovrebbe essere un'etichetta per i medicinali omeopatici!
L’omeopatia ha costi scientifici praticamente nulli: non esiste “ricerca” in omeopatia (i rimedi sono quelli da decine di anni), non progredisce, rimane statica e immobile (anche perchè chi li produce sa benissimo che sta vendendo acqua, che senso ha cercare qualcos’altro??).
E le multinazionali di Big Pharma? Sappiamo benissimo che la lobby delle case farmaceutiche è fortissima e ha influenze inaccettabili sulle decisioni dei governi (avete visto Sicko di Michael Moore? Ve lo consiglio). In risposta a questo strapotere non ci si può affidare ad altre multinazionali con gli stessi identici interessi delle prime (fare soldi) che però fondano l’intera propria essenza su un clamoroso falso scientifico!
141ShareLa maggiore industria mondiale nella produzione di rimedi omeopatici (di cui non posso fare nome) ha chiuso il 2009 con un fatturato di 526 milioni di euro ed ha registrato un picco vertiginoso di vendite proprio in corrispondenza del periodo di diffusione dell’influenza A. Davvero qualcuno crede che dell’acqua potesse proteggere dall’influenza aviaria? Evidentemente sì…Qual è allora l’atteggiamento che un paese civile dovrebbe mantenere?
Saper distinguere la scienza dalle superstizioni. Conoscere ciò che è medicina e ciò che non lo è.
Ne parlerò ancora nella terza parte di questo articolo.
COMMENTI (1)
Inviato il 05 agosto a 16:46
Memoria dell'acqua, si riaccende il dibattito sull’omeopatia Il Dna emette e trasmette segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite MILANO - Il Dna è in grado di emettere e di trasmettere segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono poi «memoria» delle caratteristiche del Dna stesso. Frequenze che in passato, nel corso di un esperimento, furono trasformate in suoni. La voce del Dna. Insomma, il Dna «comunica» all’acqua che memorizza e divulga il messaggio. Fonte: http://www.corriere.it/salute/11luglio24/acqua-omeopatia-pappagallo_943d1c4c-b61e-11e0-b43a-390fb6586130.shtml