A chi avesse chiesto ancora
alle domande ficcate negli occhi
e alle inespresse accuse
vaganti insistenti fluttuanti
nella scia di un vento maligno
che mormora alle spalle,avrei voltato ancora lo sguardo
di innocenti occhi chiari,
restando in silenzio.
Sapevo ma avrei taciuto.
Da sola mi riassaliva lo strazio
del ricordo, lacerandomi.
La verità non si sarebbe liberata,
prigioniera per sempre
delle mie labbra serrate.
E una volta di più
niente sarebbe cambiato.
Al dolore e alla paura
si sarebbe affiancato
Il senso di colpa.
Qualcun altro avrebbe forse pagato
le conseguenze della mia decisione.
Ma ormai avevo imparato
che non si può cambiare il mondo
con la sola forza di una lacrima.