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Omicidio April Jones: il mea culpa dell’ex compagna di Mark Bridger: «Gli insegnai ad usare internet. Lo usò per scovare materiale pedopornografico»

Creato il 13 giugno 2013 da Alessiamalachiti @amalachiti

april-jones-elaineMark Bridger, quarantasettenne, è stato condannato all’ergastolo per il sequestro a sfondo sessuale e l’omicidio della piccola April Jones. Inizialmente, il killer sostenne di averla investita accidentalmente nella cittadina di Machynlleth (Galles), luogo in cui la bimba viveva con la famiglia. Bridger affermò di non ricordare dove avesse messo il cadavere della bambina, ma dopo quattro settimane di processo, la giuria del tribunale di Mold (Galles), lo ha condannato all’unanimità.

April Jones aveva solamente cinque anni e dalla sua scomparsa è scaturita la più grande operazione di ricerche della storia del Regno Unito. La piccola scomparve in data 1 Ottobre 2012 e fino ad Aprile 2013 è stato cercato il suo corpo. Nei giorni scorsi, la ex compagna di Mark Bridger, ha parlato con i giornalisti facendo un mea culpa.

La donna, Elaine Dafydd, tentaduenne, madre di due minori, ha raccontato di aver insegnato all’uomo come utilizzare il computer e connettersi ad internet. La ex compagna di Bridger ha fatto sapere che l’uomo ha dunque cominciato a reperire così materiale pedopornografico. Elaine Dafydd racconta anche che l’uomo aveva sviluppato un’ossessione per gli anime a sfondo sessuale che ritraevano abusi su minori.

Dopo aver imparato ad utilizzare il computer, il killer di April Jones aveva messo insieme degli archivi contenenti non solo immagini reperite online, ma anche fotografie di minori che seguiva ed ai danni dei quali metteva in atto pratiche di stalking.

(In foto: Elaine Dafydd)


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