Non si fermano le indagini sull’omicidio della professoressa Orsola Serra. Gli inquirenti hanno verificato che nel momento in cui Orsola è stata strangolata, dal suo cellulare è partita una chiamata diretta a un’amica, che non ha risposto. Gli investigatori vogliono avere la certezzadell’ora esatta della telefonata, per stabilire se è stata effettuata prima di morire proprio dalla professoressa algherese oppure se a digitare i tasti è stato il suo presunto assassino, Alessandro Calvia, indagato per omicidio volontario. Secondo Paolo Piras, sostituto procuratore, potrebbe essere stato l’uomo a far partire la chiamata, così da spostare in avanti l’istante della morte e farla apparire avvenuta nell’ora in cui lui è in grado di provare di essere stato con la fidanzata. Questo dubbio fa parte delle motivazioni per cui il tribunale del riesame ha rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Stefano Carboni, difensore di Alessandro Calvia. inoltre il riesame sostiene che l’uomo «è particolarmente incline al delitto».
Molte sono poi le contraddizioni a cui bisognerà dare risposta: gli orari, gli incontri e la cordicella sulla quale è stato trovato proprio il suo Dna.
