Omofobia e ragion di Stato… a Cuba.

Creato il 10 maggio 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

di Gordiano Lupi. Mariela Castro, direttrice del Centro Nacional de Educación Sexual (CENESEX) e figlia di Raúl, ha detto durante una conferenza stampa che all’Avana verrà realizzata la V Giornata contro l’Omofobia. L’evento sarà una sorta di gay pride di Stato, non spontaneo ed espressione di un’esigenza che viene dal basso, ma organizzato da una struttura governativa. La Giornata contro l’Omofobia prevede incontri sul tema della diversità sessuale e riunioni contro l’omofobia. Tutto sarà dedicato alla memoria del grande scrittore cubano Virgilio Piñera (1912-1979), messo a tacere dal regime negli anni Settanta proprio per la sua omosessualità e recuperato dopo la sua morte. Nei giorni scorsi il cantante italiano Cristiano Malgioglio è stato ospite di Mariela Castro, visto che la reputa persona in grado di operare cambiamenti nella società cubana. Il nostro famoso connazionale non si è posto il problema dei gay non rivoluzionari e non si è fatto la domanda più semplice: perché un gay pride di Stato? Cuba vieta le libere associazioni di persone, preferisce organizzare il consenso e indirizzare i cittadini verso eventi decisi dall’alto, espressione della volontà governativa. Il disegnatore satirico Omar Santana, su El Nuevo Herald, stigmatizza questa “Quinta giornata contro l’omofobia” con una battuta arguta e irriverente rivolta ai gay: “Potete farvi vedere. Non ci sono problemi…” ma poi aggiunge: “Occhio, solo i rivoluzionari!”. Infatti sono previste manifestazioni spontanee organizzate dall’associazione omosessuale non legata al governo ma frutto della spontanea partecipazione dei cittadini. Ovviamente la loro sfilata sarà controllata e repressa.

Featured image, source Gordiano Lupi.


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