Omofobia. Patanè: “Un limite alla democrazia”

Da Uiallalla

Si è svolto ieri al Teatro San Carlo di Napoli il convegno nazionale “Omofobia. Atteggiamenti, pregiudizi e strategie di intervento” voluto dall’Ordine degli Psicologi e dalle universita’ Parthenope e Federico II in collaborazione con Arcigay.

Ostilità, condanna religiosa, mancato riconoscimento sociale e giuridico dei propri affetti e delle proprie famiglie i temi al centro dell’incontro a cui hanno partecipato i massimi esperti internazionali. Dalla fine del secolo scorso l’omosessualità non è piu’ considerata una patologia, nonostante questo molti restano i problemi per chi è gay e trans.

“Appuntamenti come questo - spiega il presidente nazionale di Arcigay, Paolo Patané - sono importanti percha’ tengono vivo un dibattito che altrimenti scema col tempo. L’omofobia è un male per tutta la società e un limite alla democrazia. Prima c’era un Nord piu’ evoluto e un Sud più arretrato. Adesso l’omofobia è un fenomeno che si estende a macchia di leopardo, con l’unica differenza che al meridione resta problema di retaggio culturale, mentre al nord e’ il frutto dell’ideologia politica di movimenti come la Lega”

Una barriera che diventa più solida quando si prova a parlare di atti di bullismo omofobico.

“Abbiamo somministrato a 3.250 bambini delle scuole medie inferiori e superiori - sottolinea Dario Bacchini, docente di Psicologia della Seconda universita’ di Napoli - un questionario finalizzato a rilevare il coinvolgimento dei ragazzi in episodi di bullismo omofobico. Oltre il 25% degli intervistati ha ammesso di essere stato attore o vittima di simili prepotenze”

In tale contesto nasce il progetto di Anna Lisa Amodeo, psicoterapeuta e ricercatrice della Federico II: sono state selezionate cinque classi di una scuola superiore di Caivano (Napoli) che hanno seguito un percorso della durata di tre anni al termine del quale hanno realizzato dei cortometraggi su omosessualità e omofobia.

“Molte scuole di Napoli - dice Amodeo - avevano offerto la loro disponibilita’, ma poi si sono tirati indietro. E il progetto mostra una maturazione dei ragazzi che, inizialmente terrorizzati ad abbracciarsi tra loro nelle prime scena, alla fine delle riprese, comprendono che una persona omosessuale puo’ essere sicuramente un buon amico”

fonte: AGI | foto: אנדר-ויק


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :