(Da tanogabo.it/mitologia/greca/Giacinto)
Gli omosessuali, visti dal basso di un etero maschileL'inquadramento nosologico dell'omosessualità e la sua rubricazione nelle deviazioni e perversioni sessuali, tra controversie ed aggiustamenti, ipocrisie di accettazione, condanne ed anatemi di psichiatri, perbenisti, benpensanti e chierici da strapazzo, sono sempre vivi e vegeti, ancora oggi, più che mai. Ora, premesso che ognuno di noi, anche se lo nega recisamente, attraversa una fase di omosessualità psicofisica, sulla sua eziologia sono nate infinite teorie biologiche e psicologiche, ma nessuna riesce a spiegarne, a fondo, le cause, che rimangono ancora misteriose.
(da nadir.it/ARTE_OMOSEX.htm)
Si sono sforzati, con diagnosi strampalate, per usare un eufemismo, schiere di specialisti della psichiatria e della psicanalisi, ma a me sembrano, spesso, astrusità e supercazzole da alchimisti della psiche, concepite per stupire e provocare, nel senso di un'accettazione o di una condanna del fenomeno. Che poi l'omosessualità sia attiva o passiva, latente o manifesta, situazionale o sublimata, che ne pensa, sinceramente e veramente, la gente comune, gli omarini del vicolo, specie se risalenti alla mia età anagrafica, tralasciando le esimie opinioni di strizzacervelli e chierici? Io mi sono confrontato con il problema abbastanza tardi, sui 20 anni, non se ne parlava affatto, in famiglia. Certa gente era guardata con un certo sospetto ed un latente allarmismo; erano pur sempre soggetti strani, per usare una circonlocuzione. Tra compagni di scuola, alle Superiori, fioccavano le barzellette e le battutacce, da caserma e da bar, su quelli che erano denominati, nel Parmense, come culani, finocchi o culattoni; a Milano, più cosmopolita, in ambiente di Università Cattolica, anche froci, ricchioni e cacchineri. E giù, sul fatto di guardarsi il retrobottega, in presenza di uno di loro, di indossare mutande di ferro, per protezione da eventuali intrusioni, persuasi che quelli non pensassero che a copulare -come animali, aveva sottolineato, in una sua intervista, il cardinal Tonini-, la raccomandazione di non chinarsi a raccogliere la saponetta, sotto la doccia, gags e sketches tra amici, sul fatto che alcuni sono effeminati, sculettano, parlano con una vocetta stridula, tra mille mossettine. Ma al mare, a Moneglia, ne ricordo uno, un colosso palestrato, che nessuno osava certamente deridere. E poi, la solita becera confusione tra omo e pedofili, quasi che solo loro, d'abitudine, ti venissero, da dietro, per palpeggiarti. Ho avuto un amico ed anche un collega, che erano omosessuali, ma non li ho mai presi per i fondelli; anzi, vedevo bene che soffrivano la loro “diversità”, non essendo accettati dalle famiglie. Mi è capitato, da adolescente, di catturare le avances di un paio di vecchi signori, sempre al mare; ho semplicemente declinato i loro inviti, e tutto è finito lì. Specializzandomi in Psicologia e divenuto adulto, ho realizzato che un'infinità di artisti, condottieri, letterati, scienziati, statisti, erano omosessuali, così come tantissime brave persone, gente comune, sconosciuta alle enciclopedie; alcuni avevano anche tendenze pedofile, ma come, del resto, tra gli etero. Io riconosco, al di là dell'ipocrita accettazione trendy, da radical-chic di estrema gauche, schifiltosa e di nicchia, di non riuscire a comprendere e ad apprezzare, in tutto e per tutto, a fondo e in ogni settore psicofisico, l'universo dei gay. Ma penso che sia una faccenda bilaterale e vicendevole, anche da parte loro; siamo diversi, in tante cose, ma non per questo mi permetto di condannarli e di catalogarli come pervertiti e malati, come ancora accade, tra chierici, medici e psichiatri. Non mi fanno affatto schifo, sono esseri umani, come tutti, possiedono solo un diverso orientamento sessuale. Ma, come loro non pretendono che io muti il mio, così mi guardo bene dallo schernirli e dall'insistere per una loro “conversione”. Invito a leggere e a meditare la recente risposta di Fabio Fazio allo sconvolto e scandalizzato Mons. Parolin, sulla tragedia umana dell'introduzione delle nozze tra gay, in Irlanda. Ma mi faccia il piasciere!- gli avrebbe risposto il mitico Totò...Franco Bifani, etero -forse- e maschio -quien sabe?-