La transizione avverra' con parecchia calma, anzi, l'idea di avere quattro mesi anziche' quattro giorni per impacchettare la nostra vita e spostarla da un' altra parte la rende quasi irreale, rispetto al nostro tradizionale modo operativo: veloce e faticosissimo!
Per la prima volta saro' expat in un luogo che conosco gia' abbastanza, non saro' completamente spersa con la piantina tenuta a testa in giu' senza saperlo.
Per la prima volta saro' expat in un luogo del quale non parlo la lingua, ci sara' da impararla.
Per la prima volta saro' l'unica expat della nostra coppia: finora e' successo che il Senator vivesse in Italia o che entrambi fossimo insieme stranieri altrove.
Ma la verita' e' che once an expat, always an expat, e quindi non mi preoccupo piu' che tanto.
Mi appresto a questo nuovo capitolo con lo stesso spirito del precedente: non sapendo quanti anni passeremo lassu', ma sapendo che saranno comunque un tempo limitato, cerchero' di stare a mollo il piu' possibile nel bicchiere mezzo pieno :-)
E sono contenta, perche' la tarda primavera e' il periodo piu' bello a Varsavia: la citta' e' calda senza essere bollita, scoppia del verde dei suoi parchi e quindi sara' bello cominciare da quel momento (anziche' dall'inverno, tanto per non girarci troppo intorno)