Quando la terza stagione di “Once Upon A Time” tornerà dopo questa lunga pausa, Emma e sua figlio Henry godono di un’esistenza insolitamente tranquilla mentre vivono a New York senza alcun ricordo del loro vero passato magico o degli sfortunati abitanti di Storybrooke.
Ecco un’intervista a Jennifer Morrison per sapere cosa ci aspetta…
TV Guide Magazine: Emma è da sempre la protagonista dello show, per caso è passata da eroina a casalinga adesso?
Jennifer Morrison: Diciamo che più carina nei suoi modi, ha trascorso l’ultimo anno a NY con Henry facendo una normale colazione e giocando ai videogiochi – cose che fanno tutte le persone – non ha combattuto contro giganti o streghe. Ma ovviamente questo non potrà durare in eterno per il bene della trama.
TV Guide Magazine: A proposito di questo, come faranno Swan ed Henry a ritrovarsi con gli altri?
Morrison: Emma sarà scossa a causa della sua perdita di memoria, prima di Henry e questo verrà fuori quando sente il bisogno di andare a trovare la sua famiglia. Passeremo buona parte della seconda parte a cercare di capire, rintracciare chi ha causato la nuova maledizione e perché.
TV Guide Magazine: Suona tutto come opera della Wicked Witch.
Morrison: Direi che forse lei è la cattiva più terrificante mai vista prima, le sue intenzioni e desideri saranno fin subito molto chiare. Lo spettacolo ha cominciato ad esser strano, ma in modo fantastico. Leggendo gli script mi viene sempre da chiedermi cosa succederà dopo.
TV Guide Magazine: Cosa aspettarsi dunque dagli sviluppi del triangolo amoroso tra Emma, Neal e Uncino?
Morrison: È stato in pausa, il tempo si è fermato ed Emma ha incontrato qualcun altro a New York che sembra avere delle intenzioni molto serie. Lei lo vede come una figura paterna per Henry e per quanto Emma ne sa, egli è un bravo ragazzo, ma c’è di più di lui rispetto a cosa sembra all’apparenza.
TV Guide Magazine: Con chi ti piacerebbe che finisse Emma?
Morrison: Ovviamente Emma ha un legame con Neal – ha condiviso un momento incredibile della sua vita assieme a lui e Uncino ha dimostrato di essere quel qualcuno che l’ha aiutata ed è davvero cambiato. Ma dal punto di vista della mia interpretazione, ho davvero un forte senso di sentimenti che mi porta a non giudicare le scelte del mio personaggio, ma in qualsiasi ruolo che svolgo. Se mai dovessi amare un serial killer, dovrei capire i motivi che lo hanno spinto ad agire in un certo modo. Nessuno vuol andare in giro cercando di essere terribile.