In occasione dell'arrivo nelle sale cinematografiche della sua terza fatica registica, Onda su onda, Rocco Papaleo ha incontrato la stampa affiancato dai co-protagonisti Alessandro Gassman e Luz Cipriota.
Dopo la parentesi di Una piccola impresa meridionale, il lucano Rocco Papaleo si occupa del suo terzo lungometraggio da regista tornando a dirigere Alessandro Gassman, già interprete di Basilicata coast to coast, suo debutto dietro la macchina da presa.
In Onda su onda, infatti, il figlio del grande Vittorio veste i panni del solitario cuoco Ruggero, il quale si trova ad intraprendere un'amicizia forzata con l'esuberante cantante Gegé che, interpretato, appunto, da Papaleo, deve raggiungere Montevideo nel tentativo di rilanciare la propria carriera tramite un nuovo concerto.
Ed è nella capitale uruguagia che i due vengono accolti dalla Gilda Mandarino incarnata dalla argentina Luz Cipriota, la quale, affiancata dal regista-protagonista e da Gassman, ha incontrato a Roma la stampa proprio in occasione dell'uscita del film nelle sale, dove approderà il 18 Febbraio 2016 distribuito da Warner Bros.
Non un incontro qualsiasi, in quanto, come potrete leggere, c'è stato spazio anche per la musica...
Luz dei loro occhi
Nel film abbiamo questo incontro-scontro tra due personaggi così diversi...
Rocco Papaleo: Sì, Gegé e Ruggero sono due personaggi molto diversi. In realtà, il cuoco lo avevo pensato per me, poi, però, andando avanti nella scrittura abbiamo pensato che sarebbe stato ideale per Alessandro, proprio perché distante dall'aspetto fisico che avevo immaginato. Quindi, sarebbe stato un bel colpaccio farlo interpretare a lui. Mi rode pure un po', perché mi mette in ombra (ride). Era più interessante vedere lo sviluppo di un'amicizia tra due personaggi così diversi.
Alessandro Gassman: Ogni volta che Rocco mi offre un film, mi fa fare bei viaggi. Lui considera molto simili la Basilicata e l'Uruguay, ma non solo per il loro aspetto, anche per il fatto che si tratta di due posti dove non accade mai nulla. Comunque, volevo fare una menzione speciale a Massimiliano Gallo, che, figlio del cantante Nunzio Gallo, è il motore comico del film ed è un attore straordinario.
Nel film ha il suo ruolo fondamentale anche la televisione...
Rocco Papaleo: La televisione oggi è quello che è. È una bolgia totale, ma sta perdendo i colpi, perché ormai è tutto in mano al web.
Luz Cipriota già conosceva Rocco Papaleo?
Luz Cipriota: Veramente non avevo visto nessun suo film, ma per me è meglio, perché, non sapendo nulla di lui, mi sentivo molto a mio agio. Dopo ho cominciato a guardare le cose che aveva fatto. Per questo film, prima ho fatto un'intervista, ma io avevo lavorato alla fiction Terra ribelle 2, nella quale, però, recitavo in spagnolo, non in italiano. In seguito ho affrontato un provino per capire se potevo parlarlo.
Quanto vi ha influenzati Montevideo nella scrittura?
Rocco Papaleo: Quando siamo andati lì, è scattata una sorta di folgorazione, una suggestione, una voglia di raccontare questo posto un po' astratto. Perché noi cerchiamo di raccontare storie che possiedano un realismo un po' onirico, poetico. E Montevideo si presta benissimo a questo.
Alessandro Gassman: L'Uruguay è molto italiano, infatti lì fanno anche la farinata meglio dei liguri (ride).
Rocco Papaleo: Ma quando mai? La farinata è nostra (ride).
Alessandro Gassman: Come il castagnaccio (ride).
Rocco Papaleo: Chiaro, l'importanza del castagnaccio oggi è vitale (ride).
Con Alessandro Gassman è il secondo film che fate insieme...
Rocco Papaleo: Per me l'umanità è importante, è quella che lega me ed Alessandro. Con Luz c'è stata subito empatia. Le ho chiesto di cantare una canzone ed era molto più bella di quella che canto io nel film. Ma, essendo io il regista, l'ho tolta perché nel film devo cantare solo io (ride). La canzone s'intitola Librame ed ora ci terrei che la ascoltiate proprio da Luz (che si è esibita in conferenza con tanto di musicisti ad accompagnarla, nda).
Come è Rocco Papaleo regista?
Alessandro Gassman: Lui per me è un regista jazz, perché parte da una solida base di scrittura, ma ha sempre orecchie molto attente. La sua dote maggiore è la capacità di ascolto ed è intelligente. Tra l'altro, anche io ascolto le persone con cui ho deciso di lavorare. Le cose che mi piacciono di più in lui, poi, sono quelle imperfette. Fa dell'imperfezione un valore aggiunto al film.
Rocco Papaleo: La capacità di ascoltare l'ho affinata da ragazzo. Alessandro è un uomo di un certo spessore, non dice solo cazzate e, se le dice, è capace di dirle (ride).
Deriverete anche uno spettacolo teatrale da questo film?
Rocco Papaleo: Con il mio co-sceneggiatore Valter Lupo abbiamo un'idea ogni tre anni, quindi, dobbiamo farla fruttare come un maiale. Faremo uno spettacolo teatrale e gadget come pillole e cose del genere (ride).
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