Ondata di pubblicità sessiste

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Pochi giorni fa apro Win Magazine e trovo l’ennesima pubblicità sessista utilizzata per reclamizzare uno di quei cellulari a due sim. Il prodotto si pubblicizza sempre con un uomo conteso da due donne, utilizzate come meri oggetti sessuali e paragonate al prodotto venduto. Mai che lasciassero almeno una volta a noi donne l’ebbrezza di stare in mezzo a due uomini in un menage a trois, per carità non è certo roba da donne, ne va della nostra reputazione!

Perchè si sa l’uomo è cacciatore (ma anche salame) come recita il claim dello spot che è stato mandato in onda durante la Roma-Atalanta andata in onda su Sky il primo ottobre davanti ad un sacco di telespettatori che sperano che la modella sia compresa nel prezzo, come commenta uno degli utenti di Youtube.

Perchè i messaggi pubblicitari che ti propongono la donna come una merce in svendita incitano il sessismo. La donna è diventata merce per vendere tutto anche un condizionatore, come nella pubblicità recentemente stampata sulla rivista friulana “Gens Italica” che pone la donna come un oggetto sessuale a 90 gradi:

Insomma, o sei una donna da sposare, ossia una casalinga in gabbia (nemmeno negli anni ’50 arrivavano a tanto), relegata al ruolo di moglie come le tantisisme pubblicità che reclamizzano prodotti per la casa o alimentari o al ruolo di suocera, grazie al regalo che ci ha fatto la Telecom con il suo nuovo spot o sei un mero oggetto sessuale da una botta e via. Il panorama pubblicitario italiano rivelano quanto in Italia fosse alto il livello di disprezzo delle donne.  Perchè ormai è statistico: la condizione femminile italiana è perfino peggio di quella africana, ecco il motivo per cui vengono partirite pubblicità simili e perchè quest’anno siamo arrivati a più di 200 pubblicità denunciate!

E’ giusto che il corpo femminile venga pubblicizzato in questo modo per vendere delle scarpe che dovrebbero essere rivolte a clienti di sesso femminile, sopratutto con un nome pieno di allusioni esplicite e offensive contro il corpo femminile?

Perchè intendiamoci non c’entra nulla il riferimento ad una famosa canzone di molti anni fa, ma bensì ad altro a giudicare dalle foto e dal logo che pare più una marca di cibo per cani.

L’incremento delle pubblicità che offendono noi donne è in spaventosa crescita e purtroppo quando manca una legge che le contrasti affiorano senza che vi fosse alcuna tutela.

Cosa facciamo? ci lasciamo ancora offendere o pensiamo a qualche interessante progetto per contrastarle?

Mary



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