Queste barchette di legno si chiamano "Bel vivere", "Viva la vita", e sanno i segreti della gente di mare. Non riesco a staccare gli occhi dai loro colori. Sembra una festa di luce.
A Porto Brandão tutti mangiano immense grigliate di carne o di pesce chiamate carvoadas, servite a tavola in una specie di pentola corredata di braciere ardente, da cui i commensali si servono direttamente. Una volta terminato il pranzo, i camerieri portano gli arroventati orpelli a raffreddarsi sul marciapiede. Una fila indiana di bracieri roventi! Attento a dove metti i piedi.
Noi, volendo mangiare poco, ci dirigiamo verso la caldeirada, una zuppa di pesce servita -senza lesinare sulla quantità- direttamente nella classica pentola di alluminio, miracolosamente con prezzemolo e non coriandolo. Non ho toccato cibo per le successive 24 ore.
Ritornare dall'altro lato è sempre una grande emozione, con la città che si stende prima davanti nel suo biancore indistinto e poi si fa man mano più dettagliata; l'auto che va sul ponte la spia correndo attraverso la travata, per poi sparire in un groviglio di strade e di luci.