One Piece 730, Naruto 657 e Bleach 560 (aka Il baretto dei Top Shonen)

Questa settimana mi trovo in una brutta situazione.
Trollo, o faccio il serio?
Posto un baretto dei Top Shonen divertente, oppure mi barcameno in un’analisi seria?
Diciamo che la verità è nel mezzo, quindi barcameniamoci nella disanima dei nuovi capitoli di Narto, Bleach e One Piece.
Perché sono tutti e tre buonissimi capitoli.
Bleach capitolo 560: Rage at ringside
La fusione tra Alex Louis Armstrong e Burgess ha notato un leggero turbamento nella forza: qualcuno è arrivato a rompere gli zebedei. Quale migliore occasione per fare un po’ d’esercizio e dimostrare alla plebaglia in lettura che c’è qualcuno di più potente di Mr. Satan?
Peccato che capitani e vicecapitani della Soul Society non siano d’accordo.
E lo pestano come una zampogna.
Il risultato della fusion...
Salvo scoprire che la fusione tra Alex Louis Armstrong e Burgess altri non è che il cosplay di Killvearn.
E tutti sanno che Killvearn lo puoi massacrare di botte quanto vuoi, tagliare, sminuzzare, affettare, esplodere, ramazzare, eccetera eccetera…
Ma se prima non uccidi Piroro, il vero Killvearn, beh, sono volatili per diabetici…
E quindi, eccolo là! Piroro!
Uno dei villain più epici di sempre!
Che indossa il cosplay di un Minion di nome James!
Piroro!
Che dà nuovo slancio al Campione, per il “solito” capovolgimento di fronte alla Bleach.
Kensei: figuremmè.
Quesito: quanto impiegherà Goku a percorrere la strada del Serpente?
Naruto capitolo 657: Il ritorno di Madara Uchiha!
Il villain dei villain dell’universo di Naruto è tornato in tutto il suo fulgore creepy.
Madara Uchiha è vivo e vegeto, per la gioia di grandi e sharinghi.
Ma soprattutto del Primo Hokage.

Per l’angolo dell’omaggio, Kishimoto, questa settimana, ha scelto di plagiare omaggiare nientepopòdimenoche la Rowling. In un primo momento, Madara avrebbe dovuto ospitare il faccino di Voldemort come un professor Raptor qualsiasi. Poi ha optato per quello del Primo Hogake.
Perché è un capitolo che mi è piaciuto?
Perché a parte il ritorno di Madara Uchiha come nemico finale totale/tombale – scelta che non mi sconfinfera più di tanto, o che comunque non mi fa né caldo, né freddo perché non sarà un nemico “indimenticabile” -, ho apprezzato le dinamiche con cui si svolgeranno gli scontri finali.
Da questo punto di vista Kishimoto è stato intelligente.
Quelli che combatteranno contro Madara, senza il Primo Hokage, se la vedranno brutta (se Sasuke non è riuscito a fare un tubo, dubito ci riusciranno gli altri).
E, come dicevamo la settimana scorsa (meglio: come auspicavamo settimana scorsa), Madara che aveva il potere di controllare i Cercoteri non dovrebbe farsi problemi a controllarli di nuovo per rendere la situazione un tantino più complicata ai nostri (anche se questo poi porterà INEVITABILMENTE ad un Deus Ex Machina talmente enorme che al confronto Ichigo vs Aizen finale sarà una risatona).
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E mò so' cazzi...
Dall’altra parte, lo Zetsu nero che tiene inchiodato a combattere il Quarto Hokage, probabilmente l’unico che potrebbe avere una minima possibilità per battere Madara (a parte il figlio raccomandato, ovviamente). Anche questa settimana Kishimoto plagia omaggia Toriyama (lascio a voi il compito di “scovare” – quello che secondo me è – l’omaggio a Dragon Ball odierno), ma lo Zetsu nero si ritaglia un posto come uno dei Venom più cazzuti del mondo manga.
Non male.
One Piece capitolo 730: Tre carte
C’è la convinzione, arrivati alla settecentosettantatreesima miniavventura di Caribo, che Oda voglia far coincidere le miniavventure con un punto ben preciso del manga, in modo da far collimare le due cose.
Se così non sarà, queste miniavventure, oltre ad aggiudicarsi (credo) lo scettro delle più lunghe della storia, rimarranno comunque un piccolo unicum in quanto a minuziosità (e vicende che, al di là di tutto, si intrecciano come non mai nel main plot della storia di One Piece – e chi segue i miei report lo sa bene).
Che dire di questo capitolo senza espormi troppo prima del nuovo One Piece Report?
Che Oda ormai ci ha abituati troppo bene.
One Piece è diventato di una complessità enorme, pur rimanendo di una semplicità disarmante. È sempre tutto molto chiaro, limpido e cristallino. Settimana dopo settimana l’intreccio diventa sempre più intricato, e come nei videogame 16bit, dopo più andavi avanti più la difficoltà aumentava, il pathos aumenta “livello dopo livello”. Vedremo dove ci porterà il “climax” finale di questa saga.
Anche se io ho il presentimento che sia tutta una trollata di Oda, che da buon illusionista ci sta mostrando la mano destra nascondendo la sinistra (che calerà il gioco di prestigio quanto prima).
Staremo a vedere.
Voi che ne pensate?
Fatemelo sapere col solito commentino, altrimenti il professor Riccardelli ne avrà a male…