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Onfray: trattato di ateologia

Da Marta Saponaro

Mi hanno consigliato con questa recensione "Illuminante, senza equivoci massoni o cospo-populisti di sorta" questa lettura. Quindi per te Alessandro e per chi è interessato:

ONFRAY: TRATTATO DI ATEOLOGIA

Scritto da Michael Onfray

Nato nel 1959 è un filosofo francese. Appartiene alla corrente edonista anarchica. Nei suoi scritti si nota la presenza del filosofo artista che si rifà alla tradizione dei pensatori degli antichi greci che affermavano l'autonomia del pensiero e della vita. Egli sostiene che le religioni sono indefinibili, strumenti di oppressione, di frattura con la realtà ed elusione da essa.

La filosofia non può esistere senza la psicoanalisi, anche se poi in seguito rifiuta Freud, la sociologia e le scienze. Un filosofo ragiona pienamente solo nel momento in cui egli ha un sapere che fonda le sue basi in conoscenze multiple, per questo gli strumenti del sapere sono fondamentali.

Si rifà alla filosofia cinica dei seguaci di Diogene di Sinope e Antistene. La prima sede della scuola filosofica era l'edificio ateniese, Cinosarge. Si pensa che forse il nome di questa corrente filosofica possa derivare dal nome dell'edifico, però anche dal soprannome di Diogene, Kyon ( cane), datogli dai pensatori delle correnti filosofiche avversarie. I cinici professavano una vita autonoma e randagia indifferenti ai bisogni e fedeli al rigore morale. Con l'avanzare della corruzione questa corrente ebbe una forte ripresa. Faceva appello ad un rigore dei costumi. Tra i cinici l'interesse era etico e la virtù assumeva un nuovo significato nella vita vissuta secondo natura dove il saggio conduce un'esistenza indipendente dal mondo esterno, principio di autarchia, ossia capacità di detenere il totale controllo su sé stesso. Però, Onfray, approfondisce anche il pensiero degli epicurei, in particolare quello di Epicuro e Diogene di Dionada.

Il pensiero di Epicuro si fonda su tre principi base

Sensismo: la sensazione è il criterio di verità e del bene e quest'ultimo si identifica con il piacere.

Atomismo: la formazione delle cose e il loro mutare avviene per l'unirsi ed il disunirsi degli atomi, la nascita delle sensazioni non è altro che uno strato di atomi che provengono dalle cose sugli atomi dell'anima.

Semi ateismo: gli dei esistono ma non hanno alcun ruolo nel governo del mondo

Epicuro riprende la teoria degli atomi di Democrito, per aiutare l'uomo a superare paure primordiali come la morte. Egli afferma che solo la conoscenza attraverso i sensi sia vera ed infallibile e grazie alle impronte che le cose sensibili lasciano nell'anima dell'uomo questo è in grado di formulare pregiudizi che però non sempre rispecchiano la verità.

Come filosofo Michael Onfray approfondisce anche la conoscenza di altri pensatori come Spinoza, Montaigne, Holdbach, Nietzsche.

Alla sua corrente di pensiero, "Nuovo ateismo", si avvicinano anche Odifreddi, Dawkins, Dennett, Hitchens e Sam Harris.

Dalla prima parte del libro :"Trattato di ateologia"

" Dio è morto? È da vedere. Una buona novella come questa avrebbe dovuto produrre effetti solari di cui si aspetta sempre, e invano, la minima prova. Al posto di un campo fecondo scoperto da una simile scomparsa si constata piuttosto il nichilismo, il culto del niente, la passione del nulla, il gusto morboso del notturno tipico di civiltà che finiscono, il fascino per gli abissi e i buchi senza fondo nei quali si perde l'anima, il corpo, l'identità, l'essere e ogni interesse per qualunque cosa. [...] Dio infatti non è né morto né moribondo - contrariamente a quanto pensavano Nietzsche e Heine. Né morto né moribondo perché non mortale. Una finzione non muore, un'illusione non trapassa mai, un racconto per bambini non si confuta. Né l'ippogrifo né il centauro subiscono la legge dei mammiferi. Un pavone e un cavallo sì: un animale del bestiario mitologico no. Dio appartiene al bestiario mitologico, come migliaia di altre creature registrate sotto uno degli innumerevoli lemmi dei dizionari, tra Demetra e Dionisio. [...] L'ultimo Dio sparirà con l'ultimo uomo. E con lui spariranno il timore, la paura, l'angoscia, macchine per creare divinità. Il terrore di fronte al nulla, l'incapacità di considerare la morte come un processo naturale, inevitabile, col quale è necessario venire a patti, davanti al quale solo l'intelligenza può essere efficace. [...] La morte di Dio presuppone l'addomesticamento del nulla. Noi siamo lontani anni luce da un tale progresso ontologico. "

I credenti non sono né ridicoli, né penosi, preferiscono rassicurazioni infantili piuttosto che certezze crudeli.

Nei confronti delle istituzioni

Chi può denigrare le vittime? C'è da preoccuparsi dei carnefici e come non combatterli?

Punto focale del pensiero, in questo testo, è smontare le basi etiche e filosofiche della teologia e ricostruire una visione del mondo e della vita con una morale che poggia sulla ragione.

I tre filosofi di riferimento sono Meslier, Holdbach e Feuerbach.

Dio deve essere non lo scopo ma il mezzo per giungere ad un'etica post cristiana. fino ad oggi la conoscenza ebraico-cristiana ha permeato la cultura e la società, ad esempio la realtà e il mondo non esauriscono la totalità, il corpo è la parte più bassa impura e ignobile dell'uomo, se Dio non esiste allora tutto è permesso.

Bisogna capovolgere tale mentalità e dire che oggi, invece, poiché Dio esiste tutto è permesso; l'esistenza di Dio è stata la premessa teorica perché nella storia dell'uomo si compissero, in suo nome, battaglie e massacri, conflitti guerre, anziché pace serenità amore verso il prossimo perdono e tolleranza.

Inoltre le tre religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo islamismo, detestano l'intelligenza umana. In tutte si trova la storia di Adamo ed Eva, del paradiso terrestre e dell'albero della conoscenza, da questo pensiero ne è derivato l'odio per la donna, per la carne, per la passione, il desiderio, instaurando il dominio di obbedienza rispetto all'intelligenza.

Inoltre in queste religioni è presente la pulsione di morte, base del pensiero, e, infatti, esortano a rinunciare a vivere qui e magnificano un aldilà fittizio, impedendo il godimento dell'aldiquà, reale.

Purtroppo così facendo non si vive e si paga alla morte un tributo maggiore.

Una volta, sempre secondo il pensiero di Onfray, smontata la religione, che porta l'uomo a non vivere, bisogna ricostruire un progetto etico e morale dove il corpo non è punizione, la terra non è valle di lacrime, la vita non è una catastrofe, l'intelligenza una presunzione, il piacere un peccato, la donna una maledizione e la volontà una dannazione.

Sotto il profilo politico, l'altro non sarebbe un nemico, una differenza da sopprimere e sottomettere ma occasione per costruire una nuova mentalità sinergica.

La pubblicazione di questa opera ha scatenato in Francia e altrove molte polemiche.

In Italia ecco come è stato recensito:


Ed ora un mio piccolo pensiero che può essere condiviso come no.
L'anima:
Secondo me tutti noi abbiamo una parte che dopo la morte del corpo continua a vivere e magari se non si è completata con l'esperienza appena vissuta ritorna per migliorarsi. La parte fisica ritorna ad essere parte dell'universo mentre l'anima, la coscienza, io la chiamo il mio Pinocchio perché è là che si trovano i concetti morali, ritorna a far parte del motore che ha originato tutto. Non so se sia Dio ma sicuramente per me esiste un'intelligenza superiore della quale noi facciamo parte.
Le religioni:

Per me sono un costrutto che si è creato l'uomo perché ha troppo paura della morte e dell'ignoto. Inoltre siccome non siamo capaci di grandi valori ci siamo dati regole che con lo spauracchio di una dannazione eterna o di una morte perenne o castighi vari, ci obbligherebbe a seguire una retta via. Purtroppo questo ha sminuito il vero senso dell'uomo ed ora, che la religione ha perso molto della sua influenza, l'uomo non è più capace di credere nelle sue capacità. Dovremmo rieducare le generazioni a scoprire che le virtù morali sono insite in noi: nelle varie specie animali , e noi ne siamo parte, non ci sono così grandi e tante cattiverie. Noi siamo l'apoteosi nel male non rispettiamo le altre specie e tanto meno non ci rispettiamo tra noi che facciamo parte della medesima specie. Forse ritrovando un valore in noi ci salveremmo.
Il mio motto è mai dire mai, la speranza è l'ultima a morire.

ONFRAY: TRATTATO DI ATEOLOGIA

ONFRAY: TRATTATO DI ATEOLOGIA

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