di Barbara Schaer
Onislayer
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Titolo: Onislayer
Serie: Onislayer (1)
Genere: urban fantasy
Autore: Barbara Schaer (blog)
Nazionalità: italiana
Anno prima pubblicazione: 2013
Ambientazione: Fairport (USA), giorni nostri
Personaggi: Asami/Alex Williams del clan dei Mitsuhide, Jin McDowell del clan dei Nobunaga, Taro Williams del clan dei Mitsuhide
Copertina: Daniele Montella
Pagine: 433
Provenienza: Amazon
Link al libro: BLOG – IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 29 maggio 2014
fine lettura: 4 giugno 2014
Voto: 8/10
Avrebbe voluto fare parte di quella schiera di persone inconsapevoli, avrebbe voluto sedersi a uno di quei tavoli apparecchiati o sprofondare in uno di quei divani. ma ciascuno di loro, di quei volti sconosciuti che in quel momento invidiava, si portava dietro la sua piccola fetta di dolore. Ognuno di loro aveva battaglie da combattere e ostacoli da superare. In questo non erano diversi da lei, ne era certa.
Un fantasy davvero originale che spazia in un folklore solitamente poco esplorato da questo genere. Purtroppo non gli ho potuto dare il punteggio pieno perché un aspetto in particolare non mi è piaciuto, ma di sicuro è proprio un bel libro, e non vedo l’ora che esca il seguito!
Gli oni sono demoni che nascono quando gli spiriti dei morti in cerca di vendetta abitano corpi umani. La vendetta in questione è quella Oda, guerriero tradito secoli orsono che ora perseguita gli eredi di coloro che gli voltarono le spalle. Questi Eredi, che nel XVII secolo si sono trasferiti nel nuovo mondo, vivono a Fairport guidati una uno Shogun del clan dei Nobunaga, che li protegge da Oda anche grazie al legame che stabilisce sposandosi con una donna del clan Mitsuhide. E’ così da sempre, ma non per questo la cosa risulta più facile da accettare per Jin, un ventitreenne futuro Shogun che proprio non riesce a darsi pace all’idea di sposare Beth, la sorella della sua ex fidanzata Asami, fuggita tre anni prima proprio il giorno del loro fidanzamento.
Che fatica riuscire a riassumere in maniera esaustiva ma non spoilerante la trama di questo romanzo! Mi è uscita più lunga di quanto volessi, eppure sento di non aver spiegato ancora bene di cosa parla questo libro. Permettetemi quindi di dilungarmici ancora un po’. Il fulcro su cui ruota tutta la vicenda sono gli oni, antichi demoni giapponesi che per agire sul piano fisico hanno bisogno di corpi da abitare, chiamati portatori. Un po’ come di demoni in Supernatural, visto che come spiriti sono sottoforma di fumo e anche il modo che hanno di entrare nei corpi (dalla bocca) è simile. I protagonisti del libro sono onislayer, sterminatori di oni, gli unici a conoscenza della presenza di questi demoni nel nostro mondo, perché gli oni cercano proprio loro. E sono anche gli unici che sono in grado di ucciderli. Su questo sottofondo seguiamo le vicende, che si dipanano in pochi giorni, del futuro Shogun Jin, di Alex, una degli Eredi fuggita da Fairport tre anni prima che ora è tornata, e altri amici, nemici e collaboratori, compresi alcuni “civili”, come gli Eredi chiamano tutti quelli che non sono a conoscenza degli oni. Poi c’è l’FBI, le onibaba (streghe veggenti) e non manca anche una misteriosa profezia. Insomma, di roba ce n’è proprio tanta, e devo dire tutta parecchio interessante.
La storia mi ha preso moltissimo, verso la fine non riuscivo più a smettere di leggere! Peccato che, essendo il primo romanzo di una serie, ad un certo punto l’azione subisce un improvviso arresto e il cattivo si salva in extremis, per avere ancora avventure da affrontare nel capitolo successivo. Sebbene il romanzo si possa anche considerare autoconclusivo, ci lascia quindi comunque con molta curiosità su cosa succederà dopo, e anche con molte domande ancora senza senza risposta.
Oni by faithfulartist on deviantART
L’ambientazione è senza dubbio la cosa che mi è piaciuta di più in questo romanzo. Non tanto il luogo preciso in cui si svolgono le vicende (Fairport, nello stato di New York) ma più che altro la tradizione giapponese da cui proviene la componente fantasy. Ho già parlato di oni & simili, quindi non mi dilungo ancora, ma ho trovato questo aspetto veramente molto affascinate, sicuramente anche perché è un mondo che non conosco per niente e un tipo di mitologia a cui non sono abituata. Altra cosa che ho apprezzato molto è che tutto questo mondo ci viene mostrato pian piano, senza spiegoni noiosi, ma anche senza quella sensazione di non capire niente che capita in libri di questo tipo.
I personaggi sono purtroppo invece la nota dolente, per quanto mi riguarda, di questo romanzo. All’inizio era solo Jin a starmi antipatico. Ci viene presentato come un depresso che sta sempre a piangersi addosso, e rimane tale per tutto il libro (ad un certo punto lo dice pure che gli sembra doveroso farlo!) mostrandoci però anche alti suoi lati negativi, perché quando finalmente smette di frignare diventa prepotente e presuntuoso. Ora, ovviamente, ha anche non pochi lati positivi, non lo nego, però a me sono rimasti impressi solo quelli negativi. Gli altri personaggi all’inizio mi piacevano un po’ tutti, ma quando entrano in gioco le loro relazioni, subito ho cominciato a detestarli. Ed ecco allora forse chiarita un po’ la cosa: io ho problemi con le relazioni. Perché leggendo i commenti in giro la storia d’amore principale in questo libro è piaciuta a tutti, tranne che a me. E questo temo mi abbia resa ipercritica anche nei confronti di tutte le altre relazioni. Vediamole un po’.
Jess è lesbica, non fa coppia fissa, ma tutti, lei compresa, non perdono mai occasione di fare battute e allusioni sulla sua sessualità. Sam è una ragazza madre che ha dovuto affrontare mille difficoltà a causa di un’unica notte con un deficiente, ma comunque non fa che sognare di avere un uomo vicino che la protegga e le aggiusti il lavandino che perde. Per fortuna il suo personaggio subisce un’evoluzione e alla fine la sua storia d’amore è quella che ho preferito e per cui ho tifato per tutto il tempo.
Dread mi incuriosiva moltissimo come personaggio, lo trovato assai interessante per i suoi modi pacati in contrasto con la fisicità importante, e mi intrigava il suo amore per una onibaba. Poi però alla fine la rapisce contro la sua volontà, rendendola umana. Spero che nei prossimi libri questa cosa verrà chiarita perché per ora il suo gesto mi sembra più da criminale che da innamorato.
Alex come personaggio mi piace moltissimo, a partire dal suo aspetto fisico, così particolare, con la voluta asimmetricità del tatuaggio e i capelli rasati solo da un lato. Mi piace il suo carattere, anche il suo cinismo e la sua fermezza, che nascondono un passato in cui ha molto sofferto e un cuore che non si è ancora del tutto indurito. Mi piace anche la sua fragilità che fa capolino ogni tanto. Non mi piace invece quando sta con Jin, sono proprio una coppia che detesto. Colpa mia che non mi sono subito accorta che erano destinati a stare insieme, e quando l’ho capito era troppo tardi, perché già odiavo la loro relazione. Alla fine mi sono ritrovata comunque a sperare che finissero insieme, perché almeno avrebbero smesso di rompere con quel tira e molla insopportabile! Che poi, ok, si amano. Ma perché? Bo. Non si sa, sentono solo questa forte attrazione l’uno per l’altra. Ad un certo punto Jin lo esprime bene: Ti amo perché devo. Mah, non è proprio il tipo di storia d’amore che fa per me.
In generale comunque ho trovato fastidiosa una cosa: praticamente tutti i personaggi sono definiti dalle loro relazioni, e da single incallita quale sono la cosa non può che darmi fastidio, specie considerato che nessuna storia d’amore in questo libro si può definire “normale”. Alla fine quello che vive in modo più sano le sue relazioni è risultato Caine, il che è tutto dire! Oh, e anche Ben e Sam: anche la loro relazione è tutt’altro che normale, ma insieme mi piacciono molto!
Bene, scusate lo sfogo, ma ci voleva, perché per il resto il libro mi è piaciuto tanto ed è stato estremamente frustrante incappare in quelle noiosissime pagine tra Jin e Alex ogni volta che la storia si faceva più incalzante, e io volevo sapere che ne era stato degli altri personaggi! Lo stile infatti di quest’autrice mi è piaciuto, mi ha conquistato con la trama, l’ambientazione e la splendida protagonista (che, come ho detto, quando non ci si mette in mezzo quell’idiota di Jin mi piace tantissimo!). Ci sono un sacco di citazioni cinematografiche e ad un’appassionata come me fanno sempre piacere, e la storia è coinvolgente sia nei momenti d’azione che in quelli di “calma”. E del bellissimo background ho già ampiamente parlato. Mi piace anche il fatto che la fine del libro ci lascia ancora con misteri da svelare e curiosità da soddisfare. Per esempio, il tatuaggio di Alex, che rappresenta? A parte il fatto che Alex ancora non ha spiegato di preciso perché se l’è fatto fare, mi pare poi di aver capito che cambia di soggetto a seconda di chi lo guarda, quindi non dev’essere un tatuaggio proprio normale… Oppure la misteriosa profezia (su cui io ho qualche ideuzza…) che ancora non abbiamo compreso appieno…
La copertina la trovo meravigliosa! Oltre ad essere un bellissimo disegno ci permette di vedere la splendida Alex in tutta la sua bellezza ed eccentricità! Anche il titolo, sebbene molto semplice, mi piace molto: Onislayer sta per “sterminatore di oni” che è appunto quello che sono Alex, Jin e gli Eredi.
Oni by Reimann on deviantART
Commento generale.
Un bellissimo romanzo, un urban fantasy davvero originale che affronta una mitologia (quella giapponese) solitamente poco esplorata, ma molto interessante. La storia è piacevole e coinvolgente, e arrivata agli ultimi capitoli non riuscivo davvero mettere giù il libro! Peccato che la storia d’amore tra i due protagonisti non fosse di mio gradimento, perché questo mi ha fatto abbassare di una stellina il voto e probabilmente mi ha anche condizionato nei confronti delle altre relazioni e dei personaggi in generale. Il libro è comunque molto bello e spero proprio che esca presto un seguito!
Grazie a…
…Rivendell, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.
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«Ehi, piccola…» mormorò piano. «Che ti è successo? Sembri diversa.» «Niente di che» rispose, con un mezzo sorriso. «Forse Alex è tornata.»
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