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Only God Forgives

Creato il 05 giugno 2013 da In Central Perk @InCentralPerk
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Only God Forgives
Inutile dire quanto ci si aspettava da questo film.
Dopo Drive, osannato un po' ovunque da pubblico e critica, Nicolas Winding Refn era atteso al varco con il suo nuovo lavoro visto e considerato che ad essere il protagonista era ancora una volta il suo pupillo Ryan Gosling. Dopo i fischi di Cannes, e l'uscita a mani vuote dalla kermesse, non si sapeva bene se dare ragione a quei giornalisti o meno.
La realtà dei fatti e più difficile di quanto sembri.
Only God Forgives
Only God Forgives ha tutte le sembianze per essere un mero esercizio di stile, in cui Refn compie movimenti di macchina lineari e audaci, fa scelte di inquadratura e di fotografia che rasentano la poesia e l'arte più pura, di musiche che diventano un personaggio a sé e che sottolineano sempre in modo perfetto l'azione. Il problema è che questa azione manca, che questa bravura, indiscutibile, dietro la macchina da presa, risulta alla fine un vortice in cui si cade ma che sembra non avere un fondo, in cui Refn stesso si autocompiace di ogni dettaglio. Restano fuori i sentimenti -che se in Drive esplodevano all'interno di un ascensore, qui appaiono sempre freddi e trattenuti-, e soprattutto resta fuori lo spettatore stesso, incapace di entrare appieno in una trama semplice e dilungata. La vendetta, con i bagni di sangue che seguono, risulta infatti insensata se non ci fosse una bravissima Kristin Scoot Thomas a dare volta ad una madre tutt'altro che esemplare, e Vithaya Pansringarm il poliziotto che con lucidità e savoir-faire passa da barbare mutilazioni al karaoke. Il bel Gosling si cela invece dietro il volto malinconico del figlio minore Julian nel suo ennesimo ruolo silenzioso, senza spiccare troppo il volo se non grazie al suo sguardo magnetico e comunicatore.
Come giudicare quindi Only God Forgives? Come giudicare un altro lavoro che vede dare più importanza alla forma che al contenuto, tecnicamente eccellente ma in realtà vuoto? Le uniche parti che davvero emozionano sono quelle violente, quelle cariche di sangue e di fredda crudeltà, dove ci si ritrova a chiudere gli occhi e aggrapparsi alla poltrona, immedesimati con le donne, pubblico cieco degli eventi. Ma possono questi pochi minuti nella durata complessiva salvare il film? Perchè al di là delle aspettative, al di là della colonna sonora sopraffina, e soprattutto al di là di Drive, il nuovo lavoro di Refn non riesce a convincere e tanto meno a conquistare, rimanendo a rimirarsi in uno specchio che non include lo spettatore.
Only God Forgives
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